Si terrà domenica 16 dicembre il referendum col quale i messinesi decideranno se l’estrema fascia nord della città, dai villaggi rivieraschi e quelli collinari, corrispondente agli ex XII e XIII Quartiere, si scinderà per formare un nuovo comune chiamato Montemare. Dopo il decreto della Regione dell’agosto scorso, il sindaco De Luca ha firmato il conseguente decreto sindacale che indice per il 16 dicembre (dalle 7 alle 22) la consultazione referendaria (che vedrà chiamata a votare l’intera popolazione). L’eventuale nuovo comune di Montemare coprirebbe una superficie di territorio pari a 60,84 Kmq su 210, una percentuale del 28,97% dell’intero territorio comprendente il 3,40% della popolazione del comune di Messina. Un’area che comprende i villaggi di Castanea, Salice, Gesso, Spartà, San Saba, Ortoliuzzo, Acqualadrone, Rodia e delle Masse (San Giorgio, San Nicola, Santa Lucia e San Giovani). Queste le motivazioni che il comitato promotore porta avanti da ormai 8 anni: “La realtà periferica costituita dai diversi villaggi collinari pur appartenendo al comune di Messina non riscontra una effettiva comunanza di bisogni, di continuità fisica e di interessi con la città, e di fatto rappresenta un’entità territoriale e sociale, per tradizioni e cultura, distante e diversa dal contesto cittadino”.