Si spacca il fronte sindacale sul “Salva Messina”. Cgil e Uil ieri sera, dopo un confronto durato circa cinque ore, hanno deciso di abbandonare il tavolo e di non firmare il verbale con cui, di fatto, si dice sì alla manovra lacrime e sangue di Cateno De Luca, sebbene “limata” in alcuni punti.
Hanno firmato, invece, Cisl e Cisal, mentre l’Orsa prende atto del verbale, ma si riserva la sottoscrizione agli esiti di un’assemblea già fissata per il 15 ottobre.
Uno dei risultati più tangibili della riunione di ieri: la proroga fino al 31 dicembre di Casa Serena, nelle more di una soluzione “in house”.
Modificata la parte sui contratti di solidarietà, previsti come salvagente per i dipendenti dei servizi sociali: sparisce il riferimento esplicito ai servizi sociali e si parla, adesso, di “soluzioni contrattuali per salvaguardare i livelli occupazionali, ferma restando la cornice finanziaria”, cioè il taglio delle spese di 10 milioni di euro.
Tutele ritenute insufficienti da Cgil e Uil. E De Luca commenta così: “Il senso di responsabilità ha prevalso. Cgil e Uil si confermano nemici della città e difensori dello sfascio e del pressappochismo”.
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