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La mappa del voto che ha portato al ballottaggio

La mappa del voto che ha portato al ballottaggio

Cateno De Luca è il “re” della zona sud. Dino Bramanti sfonda nella zona centro-nord della città ma è proprio lì che paga il pegno più alto rispetto alle proprie liste. E nei rioni più popolari i trend delle passate elezioni sono solo attenuati, pur rimanendo consolidati certi assetti elettorali. Sono queste le indicazioni principali che giungono dall’analisi del voto sezione per sezione, quartiere per quartiere, zona per zona. Una geografia delle urne che dice anche questo: su 254 sezioni, in 195 è risultato primo il candidato del centrodestra Bramanti, in 38 De Luca, di cui 24 nell’area a sud che va da Giampilieri a Pistunina, briciole per gli altri: 19 sezioni le ha “vinte” il candidato del centrosinistra Antonio Saitta, 7 il sindaco uscente Renato Accorinti, nessuna tutti gli altri. La curiosità: ci sono stati sette ex aequo. Tre “pareggi” tra Bramanti e Accorinti, alla Pascoli, alla Boer e a San Licandro, due tra Bramanti e De Luca, sempre alla Pascoli e a Bordonaro.

Il disgiunto

De Luca, come già emerso, ha guadagnato ovunque rispetto alle sue liste. Considerando la divisione delle sei circoscrizioni, quella in cui ha ottenuto di più è stata la prima, +12,7% rispetto alle proprie liste, quella in cui ha guadagnato meno è la sesta (+4,6%). Nelle altre oscilla tra il 6 e il 7% in più in confronto alle sei liste. Un risultato del tutto opposto quello di Bramanti, che di contro ha perso ovunque rispetto alla coalizione: -11,6% nel primo quartiere, quello più a sud, addirittura -12,2% nel quarto, il quartiere del centro città, ma non è più consolante il -10,6% nel quinto.

La zona sud

«È lì che De Luca va più forte», dicevano i divulgatori di pronostici. E avevano ragione. Basti questo dato: nell’intera prima circoscrizione De Luca ha ottenuto il 32,9%, vincendo in 25 delle 29 sezioni che vanno da Giampilieri a Pistunina (con un picco a Santo Stefano Medio e Santo Stefano Briga, 682 voti). Tre le ha vinte Saitta (due a Santa Margherita, una a Tremestieri), una sola Bramanti (a Mili San Pietro). Anche potenziali feudi altrui, come Zafferia dove il centrosinistra si attendeva di stravincere, il risultato è stato di grande equilibrio: 462 voti pari per Bramanti e Saitta nelle tre sezioni, 406 De Luca. Distacchi minimi anche a Contesse (569 Bramanti, 530 De Luca, qui è anche la zona in cui è andato meglio il “contessoto” Pippo Trischitta, con 198 voti), meno accentuati del previsto al Cep (457 Bramanti, 305 De Luca) e a Santa Lucia sopra Contesse (911 Bramanti, 624 De Luca), col Rione Aldisio che ha invece consentito a Bramanti di doppiare De Luca (1.686 contro un comunque significativo 836).

Provinciale e Camaro

Le distanze si assottigliano, anche con gli altri candidati, a Provinciale (tra la Principe di Piemonte, la Pirandello e Collereale): Bramanti primeggia con un totale di 2.810 voti, ma due sezioni le conquista, piazzandosi secondo nel “proprio” quartiere, Accorinti (1.890). Ad un’incollatura, però, riecco De Luca (1.879), poco più giù Saitta (1.704). A Camaro (Inferiore, San Paolo e Bisconte) torna più importante il vantaggio di Bramanti, con 2.376 voti in totale. È lontano, ma anche qui secondo, De Luca (1.420), terzo Saitta (1.290). Stesso ordine nelle undici sezioni di Bordonaro, con margini più ridotti tra i primi due: Bramanti (1.569), De Luca (1.203) e Saitta (882).

Il centro città

Le sezioni del “cuore” di Messina regalano una classifica diversa. Dai seggi di Palazzo Zanca, della Tommaseo, di Montepiselli, di Gravitelli, della Galatti, della Mazzini, della Pascoli, di Cristo Re e della Boer, viene fuori questa “graduatoria”: Bramanti 6.153 voti, Saitta 4.625, Accorinti 4.360, De Luca 4.039, Sciacca 2.790. Segno che certa “protesta”, De Luca l’ha divisa più col sindaco uscente, che col candidato dei 5 Stelle. C’era curiosità sul dato di Gravitelli, storico feudo di uno dei candidati sindaco, Emilia Barrile. Che qui ha ottenuto un bottino importante, 302 voti, ma lontano dai suoi standard e dalla “testa” della classifica, che vede ancora Bramanti con 797 preferenze, seguito da De Luca (559).

Giostra e Annunziata

Sono due delle zone più popolose della città. Nel cuore di Giostra è ancora il centrodestra, come già avvenuto alle regionali con Luigi Genovese e alle politiche (ma con proporzioni minori), a trionfare: Bramanti nelle 9 sezioni della Vann’Antò, a Villa Lina, conquista 1.302 voti, e al secondo posto anche qui c’è De Luca, con 635, terzo Saitta con 557 preferenze. Stesso discorso a Ritiro: 1.446 voti Bramanti, 664 De Luca. Va diversamente a San Licandro, dove De Luca è fuori dal podio: Bramanti 677, un soffio più giù Saitta (673), terzo Accorinti (615). Podio replicato all’Annunziata, nelle sezioni della Santa Eustochia e della Vittorini: 2.139 Bramanti, 1.866 Saitta, 1.768 Accorinti. Ma anche qui De Luca sorpassa Sciacca, in sezioni spesso favorevoli ai pentastellati: 1.580 voti per il deputato regionale, 1.499 per l’ex ingegnere capo del Genio civile.

La riviera nord

L’ordine di arrivo già visto all’Annunziata viene confermato nelle varie sezioni “marinare”, quelle che comprendono Pace, Sant’Agata, Ganzirri, Torre Faro e Granatari. Il totale è questo: 2.172 Bramanti, seguito dai 1.611 voti di Saitta, dai 1.257 di Accorinti. Oltre il podio, De Luca vince pure qui la “sfida” con i grillini, seppur di poco: 1.071 contro 1.022.

Colline e villaggi

De Luca torna a conquistare la “medaglia d’argento” nei villaggi collinari della zona nord, laddove erano altri ad ambire di più. Sommando Faro Superiore, Castanea, Salice e Gesso, emerge Bramanti su tutti (1.069 voti), con De Luca che sulla bandiera a scacchi supera Saitta, 742 contro 722, nonostante i 319 voti del candidato del centrosinistra nella sola Castanea. Da segnalare due exploit: i 125 voti di Sciacca a Salice, i 121 della Barrile a Gesso (ad appena 8 voti da Bramanti). Distanze diverse se si arriva ai confini comunali, più vicino al mare: tra San Saba, Piano Torre, Rodia e Orto Liuzzo, Bramanti raccoglie 444 preferenze, contro le 259 di Saitta e le 198 di De Luca. Che però ha retto anche nel polo opposto al suo “regno”.

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