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Saitta: orgogliosi della nostra identità

Saitta: orgogliosi della nostra identità

«Mentre tutti si dividevano noi ci siamo uniti formando una squadra coesa che punta sulla qualità, sulle competenze e sulle proposte». Parola del candidato sindaco Antonio Saitta, ospite della quinta puntata di “Oltre il Tg” dedicata alle comunali di giugno.

Nel peggior momento politico che il centrosinistra abbia vissuto negli ultimi anni, a Messina si va controtendenza con una candidatura che, seppur sancita in ritardo rispetto agli avversari, è riuscita a compattare un gruppo dovunque in crisi e persino a ricucire i rapporti con “Articolo 1”. «A differenza degli altri – ha aggiunto Saitta – non ci vergogniamo e rivendichiamo il sostegno della componente politica, siamo appoggiati anche da tre liste civiche, ma non mettiamo da parte i leader della nostra coalizione. Altrove devono fare i conti col trasformismo, con personaggi che militano nei partiti in base alla convenienza, capisco che li si voglia lasciare nell’ombra perché c’è poco da essere orgogliosi». Eppure, come hanno fatto notare il conduttore Salvatore De Maria e i giornalisti Lucio D’Amico e Sebastiano Caspanello, a mettere acqua in casa, all’interno del centro-sinistra, è stato un cambio di casacca dell’ultima ora, quello dell’ex accorintiana Lucy Fenech, candidata al Consiglio e designata assessore: «Non si tratta di trasformismo – ha voluto chiarire Saitta – non è passata dal centrosinistra al centrodestra in una notte e non ha mai nascosto posizioni di sofferenza nei confronti dell’Amministrazione uscente, il suo malessere era noto ad Accorinti, noi la metteremo alla prova». Saitta, durante la puntata, si è difeso anche dall’ “accusa” di essere stato il vicesindaco di Francantonio Genovese: «Anche le pietre sanno che l’incarico mi era stato affidato proprio per controbilanciare quell’area, non ero affatto genovesiano, storia e cronaca lo hanno dimostrato».

Poi il confronto sui temi: dai giovani al Prg, dal turismo alla burocrazia, dai trasporti alle attrattive culturali, passando per le isole pedonali. «Non smonterò – ha detto Saitta – ciò che di buono è stato fatto da chi mi ha preceduto, ma farò più squadra con le altre istituzioni perchè temi come il Prg vanno aperti al confronto civico, mentre le isole pedonali – ha aggiunto – devono essere realizzate, attrezzate e raggiungibili, non semplicemente strade chiuse al traffico». Gli argomenti trattati hanno riguardato tanto i piccoli problemi, quanto le grandi battaglie: «Chiederò tolleranza zero ai vigili urbani perché questa città ha bisogno di un’iniezione di civiltà. Sul risanamento, risulterò impopolare, ma non sono per le case gratis, piuttosto vorrei dare ai cittadini gli strumenti per emanciparsi. Sull’Autorità portuale, invece, va aperta una seria discussione col Governo perché Messina è di fatto un porto Core e deve diventarlo di diritto».

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