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De Luca, firme raccolte
grazie anche ai 5Stelle

De Luca, firme raccolte grazie anche ai 5Stelle

“Eran trecento, eran giovani e forti...”. E lasciamo perdere il verso successivo della poesia “La Spigolatrice di Sapri” di Luigi Mercantini. Trecento come i “grillini” che nella tarda serata di ieri si sono recati in massa nella sede del Comitato elettorale per apporre la loro firma sull’ultima delle sei liste presentate da Cateno De Luca. Nessun abbandono della contesa elettorale, solo l’ennesima trovata “pubblicitaria” dell’ex sindaco di Fiumedinisi e di Santa Teresa di Riva, che sembra stia giocando con le elezioni messinesi, trascinando ora Dino Bramanti ora i 5Stelle (mai visto avversari che si aiutano in modo così plateale, a meno che non ci sia un accordo più o meno segreto in caso di eventuale turno supplementare...) sul proprio terreno. Non sappiamo l’esito delle prossime elezioni, ma se c’è ballottaggio per i candidati più “furbi”, uno dei due posti è sicuramente riservato a De Luca. Con il suo appello quasi disperato 24 ore prima, infatti, ha suscitato la mobilitazione tra i suoi sostenitori che hanno affollato le stanze davanti ai notai. In serata, mancavano meno di 350 firme, che dovrebbero essere state colmate anche dal sostegno “esterno” dei Cinque Stelle e del loro candidato sindaco Gaetano Sciacca. Cateno De Luca, infatti, ha ringraziato i deputati del movimento Francesco D’Uva e Antonio De Luca, «anche se alla fine – ha dichiarato – ce l’abbiamo fatta con le nostre forze e di questo devo ringraziare i cittadini di Messina». Sarcastico il commento di Pippo Trischitta: «Sì, è giusto, ognuno ha diritto a candidarsi. Nessuno impone, però, a un candidato sindaco di fare sei liste. Senza la necessità delle firme io, così come Emilia Barrile, avrei presentato dieci liste». Quella di De Luca sarebbe, dunque, una sorta di “spacconata”, tipica del personaggio abituato ad andare spesso oltre le righe. E d’altra parte, anche altre liste stanno faticosamente cercando di raggiungere il numero necessario di firme, perchè i 5Stelle non aiutano anche loro? È molto strano quello che sta accadendo a Messina in queste settimane...

Confermata, dunque, la presenza del deputato regionale nella griglia dei concorrenti per le Amministrative del 10 giugno, da oggi riaprono gli uffici della segreteria generale del Comune per raccogliere le liste al Consiglio e ai Quartieri e le collegate candidature alla sindacatura. Il conto alla rovescia procede inesorabile: mercoledì scadrà il termine improrogabile, oltre il quale chiunque dovesse presentare una lista anche pochi secondi dopo il “suono del gong”, si troverebbe escluso dalla competizione elettorale.

Sempre De Luca aveva innescato un’altra polemica, stavolta riguardante l’Amministrazione Accorinti e le questioni relative al Piano di riequilibrio. «Non credo sia serio condurre questa campagna elettorale senza aver chiarito se il dissesto finanziario del Comune di Messina sia stato veramente evitato. Io su tale punto nutro qualche dubbio e non avendo alcun interesse a fare il “finto tonto” ho chiesto un chiarimento urgente alla Commissione per la finanza e gli organici degli Enti locali presso il Ministero dell’Interno». Queste le sue dichiarazioni alle quali ha replicato ieri duramente l’assessore allo Sviluppo economico Guido Signorino, candidato assieme a Renato Accorinti: «Nel circo Barnum dei candidati a sindaco di Messina abbiamo a oggi assistito alla fiera degli effetti pirotecnici. Pochi contenuti, molta litigiosità e il tentativo di colpire l’opinione pubblica con presunti scoop, col volume delle affermazioni o con la polemica diretta e personale. Leggo il testo della lettera inviata da uno contendenti al Ministero dell’Interno con richiesta di informazioni circa le intenzioni della Commissione sul piano di riequilibrio (decennale) attualmente sotto esame. È una dimostrazione di incapacità di assunzione della responsabilità di governo della tredicesima città d’Italia. Chi si candida a governare la città non deve chiedere al Ministero cosa fare, deve dire ai cittadini come intende contemperare al meglio l’esigenza di pagare i creditori e quella di garantire i servizi ai cittadini e l’efficiente gestione della città. L’amministrazione Accorinti ha un programma chiaro sul punto: recuperare il Piano ventennale erroneamente bocciato dal Consiglio comunale e consentire alla città di incrementare i servizi pur garantendo il saldo dei debiti “storici”. Per questo il primo atto che Accorinti sottoporrà al nuovo Consiglio sarà la riproposizione del Piano a venti anni già elaborato e dotato del favorevole parere tecnico dei dirigenti e del Collegio dei revisori dei conti. Ma c’è di più. Chi ha scritto al Ministero si è qualificato “candidato Sindaco” quando ancora non lo è: la sua candidatura non è depositata ed è dunque un semplice cittadino, magari “aspirante” candidato, ma non ancora tale. Chiunque abbia esperienza istituzionale sa che gli uffici pubblici parlano per atti e non per confidenze: nessun pubblico ufficio che abbia in corso un’istruttoria potrà mai rilasciare una “anticipazione di giudizio”; il Ministero inoltre non risponde a cittadini che con tutta evidenza hanno il solo scopo di utilizzare politicamente eventuali notizie dallo stesso ricevute.

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