Alleanze chiuse, altre ad oggi impraticabili ed altre ancora possibili. Primi accenni di programmi e giudizi sommari sui cinque anni targati Accorinti. Questi i temi al centro della puntata di ieri di “Oltre il Tg - Speciale elezioni”, condotto su Rtp da Salvatore De Maria, con al fianco il giornalista della Gazzetta del Sud Emanuele Rigano. In studio una sempre più determinata candidata sindaco Emilia Barrile, la vicesindaco designata del centrosinistra Maria Flavia Timbro e l’assessore ai Lavori pubblici Sergio De Cola, “rappresentante” di Renato Accorinti impegnato a Palazzo Zanca con le firme di MessinaServizi.
Il nodo alleanze è sempre tra i più caldi. «Miccichè? Oggi si ricordano che esiste Emilia Barrile? – dice sarcastica la presidente del consiglio comunale – Ma la mia non è ripicca, io sono sempre stato un riferimento per i quartieri popolari. Il problema è che oggi in politica ci sono capitani che non vogliono far contare la squadra. Ma io capitani non ne ho mai avuti». Maria Flavia Timbro ribadisce che «il centrosinistra è in campo con una coalizione larga, un percorso collettivo che vuole essere laboratorio a livello nazionale, un modello per il centrosinistra venuto fuori ammaccato dalle elezioni del 4 marzo. Alleanze per un eventuale secondo turno? È prematuro parlarne, anche se magari ci sono più affinità tra alcuni candidati piuttosto che altri». E a proposito di affinità, De Cola non nega i confronti con i Cinque Stelle: «C’è stato un dialogo, ma al momento ognuno gioca la sua partita. Se si arriverà al ballottaggio, si vedrà se riprendere quel dialogo».
Quando è tempo di “pesare” i cinque anni accorintiani, la Barrile si esprime così: «La macchina burocratica è stata la pecca peggiore. Ma anche altri settori sono tornati indietro, come il risanamento». Per la Timbro «ogni amministrazione si porta dietro qualcosa da salvare e da bocciare. La mobilità è il fiore all’occhiello di questo mandato, è stato detto più volte. Ma su altri fronti la discontinuità che ci si aspettava non si è vista. E sono delusa dalle politiche giovanili e culturali». Tocca a De Cola rispondere: «Potrei dire che abbiamo stabilizzato 350 precari, rimesso in moto i lavori pubblici, rifondato le partecipate, avviato importantissimi strumenti urbanistici. È difficile ignorare queste cose. Ma ciò che salverei più di tutto è il metodo. Tutto è stato fatto con trasparenza, serenità, interesse per la cosa pubblica». E la Timbro aggiunge: «Sì, salverei anch’io quel metodo, ma non passi il messaggio che la politica tradizionale è il male assoluto. Io ho scelto di metterci la faccia con un mio percorso che rivendico come percorso politico pulito».
I programmi. questi sconosciuti. Se ne parla sempre meno. «Avvieremo dodici tavoli tematici con i cittadini – spiega Maria Flavia Timbro –, partendo dalla vocazione del mare e dall’obiettivo di riportare al centro le periferie. Personalmente, vorrei rendere trasversale a tutte le deleghe la centralità delle politiche giovanili». Due, invece, i programmi della Barrile: «Uno che pensa più in grande, l’altro invece che guarda al concreto del giornaliero, allo spazzamento, alle periferie». E per De Cola gran parte della visione di città dell’Amministrazione «sta nella pianificazione», dal Prg al Piau. Per la Timbro sarà fondamentale «la sinergia con l’Autorità portuale per il rilancio della cittadella fieristica, un unico affaccio a mare fino all’Annunziata». Mentre la Barrile tira fuori l’idea «delle bancarelle caratteristiche per i croceristi che sbarcano».
Non mancano bacchettate alla Regione («la burocrazia palermitana mette spesso i bastoni tra le ruote», l’affondo di De Cola). E poi la profezia di Emilia Barrile: «Le liste civiche supereranno quelle partitiche». Con tanto di esplicito invito al voto disgiunto».(seb.casp.)