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Parole e scenari della battaglia elettorale

Parole e scenari della battaglia elettorale

Il “municipalismo radicale” di Renato Accorinti, sull’esempio della Napoli di De Magistris. Il “modello Messina” di Dino Bramanti che vorrebbe ripetere in riva allo Stretto il successo elettorale di Nello Musumeci alla presidenza della Regione Siciliana. La “benedizione” di Emanuele Macaluso al ticket del Centrosinistra messinese, Saitta-Timbro, preso a testimonianza di come si possa rilanciare, su queste basi, la coalizione anche a livello nazionale. Il progetto di radicamento sul territorio dei Cinque Stelle a sostegno dell’ing. Gaetano Sciacca e delle sue battaglie per una città più vivibile. E poi Emilia Barrile, che vuol dare voce alle periferie, Cateno De Luca e la “rivoluzione” dentro e fuori il Palazzo, Pippo Trischitta e le sue idee per una “Messina splendida”, Daniele Zuccarello che punta su temi concreti e investimenti che possano rimettere in moto l’economia messinese. Si comincia a parlare di programmi e ci si confronta, e ci si scontra, sulle questioni più strettamente politiche.

Accorinti-De Magistris

Che sia a-politico il percorso della giunta Accorinti è smentito dai fatti. Il sindaco uscente, che non ha voluto fare accordi né apparentamenti con partiti e schieramenti, di fatto è tra i promotori di quella Rete delle Municipalità che trova nel primo cittadino di Napoli De Magistris (e a livello europeo nella sindaca catalana di Barcelona Ada Colao) uno dei simboli vincenti.

Bramanti-Musumeci

Dino Bramanti ribadisce la sua appartenenza alla coalizione di Centrodestra ma insiste su un modello che riesca a tenere insieme partiti e società civile. E, come è noto, individua in Nello Musumeci il garante dell’intero progetto. Proprio ieri il presidente della Regione è intervenuto su un tema che è in cima al programma del prof. Bramanti (un programma in via di definizione): le Zone economiche speciali. «Le Zes costituiscono una bella opportunità – ha detto Musumeci –, noi già ci siamo attivati e abbiamo previsto tre grandi poli: Sicilia Occidentale, Sicilia Orientale e il Polo dello stretto. Questa nostra predisposizione dovrà essere approvata dal nuovo Governo centrale e non appena avremo un interlocutore a Roma, ci andremo con tutta la nostra buona volontà».

Saitta-Macaluso

Uno dei “padri nobili” della Sinistra italiana benedice il tandem Saitta-Timbro e lo fa con una sua riflessione pubblicata sul quotidiano nazionale “Il Manifesto”. «Un esempio di ciò che dico si verifica alla vigilia delle elezioni amministrative a Messina. In questa città del Sud, la 13ma città d’Italia – scrive Macaluso –, candidato sindaco è il prof. Antonio Saitta, docente di Diritto costituzionale, militante del Pd, una personalità che da sempre si batte per la ricostruzione del Centrosinistra. Candidata a vicesindaco è una donna, una giovane avvocata, Maria Flavia Timbro, la quale ha la stessa ispirazione politica e milita in Liberi e Uguali. E con loro ci sono movimenti, persone, giovani che vogliono battersi per vincere e, in ogni caso, per costruire rapporti e determinare fatti che incideranno sull’avvenire della sinistra messinese. Una sinistra che non si chiude in se stessa ma si apre a una società inquieta. Spero che ciò che succede a Messina possa verificarsi in tante altre città».

5stelle-Lega?

Anche a Messina potrebbero sperimentarsi prove di un’alleanza tra Cinque Stelle e Lega. Molto dipende da quello che avverrà nei prossimi giorni a livello nazionale. Che ci siano stati avvicinamenti tra l’entourage di Carmelo Lo Monte e il candidato sindaco Gaetano Sciacca, potrebbe non essere solo un’indiscrezione ma qualcosa di più. I Cinque Stelle vanno per la propria strada, con la propria lista, i propri meet-up ma già la scelta dell’ex ingegnere capo del Genio civile, anziché di uno degli storici attivisti del movimento, lascia intendere la volontà di radicarsi sempre più sul territorio, cercando consensi nei villaggi e nei quartieri e, dunque, aprendosi al contributo anche di altre forze politiche e sociali.

Gli altri in campo.

Emilia Barrile chiama a raccolta «tutti coloro che ci stanno», con l’ambizione di essere la “Giovanna d’Arco” messinese, colei che difende «umili e oppressi», partendo dai rioni baraccati e dai tanti dormitori popolari disseminati nei quartieri. La presidente del Consiglio comunale avrebbe cercato di avviare contatti anche con altri candidati a sindaco, a partire da Pippo Trischitta, per un’alleanza in corso d’opera, anche se ormai sembra quasi impossibile che i concorrenti in campo rinuncino alla sfida del 10 giugno. E tra i candidati a sindaco, potrebbe diventare ufficiale anche un altro nome: «Nino Principato non è in vendita, fa parte di un pacchetto, quello di Liberi e Forti per Messina». Il movimento civico è pronto a scendere in campo con l’architetto Nino Principato in testa, assieme all’ammiraglio Cremonini, all’imprenditore Sergio Indelicato e al prof. Enzo Caruso.

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