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Il “ritorno” di Marracash nella sua Sicilia, stasera la tappa del tour a Messina: «Vogliamo raccontarvi una storia»

Il “king del rap”: con questo live racconto il conflitto tra la personalità dell’artista e quella di Fabio, l’essere umano...

"E' finita la pace": sbarca a Messina il tour estivo di Marracash. Una tappa particolare per il "king del rap" italiano, che dopo Venezia, Napoli, Torino, Milano e Roma, approda in Sicilia, dov'è nato.
Fabio Bortolo Rizzo è originario di Nicosia anche se ha trascorso poi l'adolescenza nella periferia milanese, nella zona di Barona, laddove hanno trovato radici lui e suoi genitori, in quei luoghi in cui è germogliata l'ispirazione del percorso musicale di uno dei principali protagonisti della scena hiphop nazionale della "generazione di mezzo", dopo Articolo 31 e Sottotono e prima dell'avvento della Trap. Marra arriva nella città dove l'Università qualche mese fa era finita al centro di una polemica nazionale per non avergli voluto assegnare la Laurea Honoris causa.
La prima volta negli stadi per Marra, che pure a settembre 2023 era riuscito nell'intento di fare qualcosa di unico e straordinario, un festival del rap ribattezzato "Marrageddon", attraverso il quale unendo tantissimi colleghi dello stesso universo musicale e non solo, ha fatto sold out negli ippodromi di Agnano a Napoli e La Maura a Milano.

Adesso, quest'altra scommessa, superando alla grande la "crisi del settimo album": «È finita la pace ma la speranza non muore mai, perché se non ci fosse non avrebbe più senso andare avanti - ha detto l'artista alla vigilia dell'arrivo in riva allo Stretto -. Noi essere umani siamo poco ragionevoli ma siamo anche molto stoici. Vale sempre la pena lottare per le cose in cui si crede, cercare di dare sempre il proprio contributo, di non accettare tutto come viene. Come dico in una mia canzone, il vero rischio è questo senso di impotenza che il mondo di oggi ci mette addosso. Quando le persone si sentono impotenti di fatto rendono questa condizione reale. Pensando di non poter cambiare le cose, non lo fanno e rendono quindi reale quest’impotenza che cercano di trasmetterci. Secondo me è importante sempre far sentire la propria voce e non arrendersi mai».
Con la musica ma non solo, visto che i suoi live sono diventati vere e proprie esperienze emotive, teatrali. Uno spaccato diverso, che rappresenta il cambiamento personale. «Con questo live abbiamo l’intento di raccontare una storia: un conflitto tra la personalità di Marracash, l’artista, e quella di Fabio, l'essere umano. Questo avverrà come un po' una narrazione di un film, infatti abbiamo anche delle componenti cinematografiche e una grandissima band, sul palco succedono cose che sicuramente non ci si aspetterebbe. È un live più materico rispetto al Marrageddon perché abbiamo una scenografia piuttosto consistente, nonché questi cinque robot immensi, sono enormi, pesano tantissimo e fanno cose diverse cose durante il concerto. È un live che vuole differenziarsi dagli altri, anche nel fatto di non avere pressoché ospiti, se non in rarissimi casi con un ospite fisso che ci sarà in tutte le tappe, che è Madame, che avrà un ruolo anche lei nella narrazione, quindi ricoprirà un personaggio. Anche l'interazione con il pubblico è particolare. È stato molto bello pensare a questa cosa, lavorare con Lorenzo (Depa), un genio, e cercare appunto di essere creativi nel proporre un live diverso che, per quanto ci riguarda, non abbiamo mai visto fare a nessuno. Questo live rappresenta un punto chiave non solo per la mia carriera, ma anche per il mio racconto sul tema dell'identità e sui conflitti interiori che un uomo crescendo vive, un uomo inteso come un essere umano. Sarà quindi il capitolo conclusivo della mia trilogia e la inscenerà a 360 gradi, spero nel migliore dei modi perché è più di un concerto».
Chi stasera è presente al "Franco Scoglio" potrà viaggiare in un rap vario, tra messaggi esistenziali e contenuti real, tra strada e riflessione. C'è tutto, un mondo nel quale potersi rivedere e attraversare nell'anima, nel divertimento ma anche nel profondo. Dai social al talk, dal politicamente scorretto alla necessità di sentirsi vivi, dalla passione al ragionamento. Mai banale, questo rende eccezionale Marra. Oggi maturo, anche per il grande pubblico, non solo per la nicchia che lo ha lanciato e lo continua ad amare, ritenendolo ancora autentico. «Nel live si vedrà un ricongiungimento tra i due me, è anche un modo per affermare la mia identità che è la somma delle mie due anime».

 

 

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