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Fiorella Mannoia incanta Messina: musica, impegno e memoria al teatro Vittorio Emanuele

Talento, grazia, bellezza e orgoglio di essere donna e di cantare i diritti delle donne, e non solo. Ieri sera il concerto sold out di Fiorella Mannoia al Teatro Vittorio Emanuele, prima delle due tappe siciliane del tour “Fiorella Sinfonica – Live con orchestra” (la seconda oggi a Ragusa), ha incantato e fatto riflettere. Un'intensa narrazione in musica con l’Orchestra Sinfonica Saverio Mercadante di Altamura, diretta dal Maestro Rocco De Bernardis, e la band. Un excursus nella sua carriera e nel nostro tempo, in una contemporaneità in cui c'è tanta bellezza, ma tanto lavoro da fare per farla emergere in ogni contesto umano; quella bellezza che non può esistere senza la libertà. Le farfalle nell'allestimento scenico lo hanno ricordato per tutta la serata, richiamando il suo brano “Mariposa”, proposto lo scorso anno a Sanremo: un vero manifesto sul pensiero libero e l’autodeterminazione, in linea con il costante lavoro sul campo della cantante romana attraverso la sua associazione “Una, nessuna, centomila”, impegnata nella sensibilizzazione per l’eliminazione della violenza di genere.

Grandi numeri nella raccolta fondi a favore dei centri antiviolenza di tutta Italia (quasi 3 milioni di euro erogati fino ad oggi, di cui 300mila raccolti solo via sms). Non poteva mancare il pensiero ad un nostro lutto cittadino, a Sara Campanella, la ventiduenne di Misilmeri uccisa il 7 aprile scorso a Messina, e ad altre vittime come lei. E proprio sui temi dell’indipendenza femminile e del riscatto da una relazione tossica si è aperto il concerto, con “Caffè nero bollente” (Sanremo 1981) e la recente “Nessuna conseguenza” (2016), inframezzate dall’inno alla lotta per i diritti “Combattente” (sempre del 2016, dall’album omonimo).

In scaletta altri classici, come lo storico duetto con Pierangelo BertoliPescatore” (1980), i cult sanremesi “Come si cambia” (1984), “Quello che le donne non dicono” (1987), ma anche brani degli ultimi anni, tra cui “Che sia benedetta” (seconda al festival nel 2017) e “Il peso del coraggio” (2019). Spazio anche agli ultimi pezzi, tra cui “Disobbedire”, che dà il titolo al disco uscito lo scorso novembre, e “La storia non si deve ripetere”, accanto ad alcune cover d’autore, come “Sally” di Vasco Rossi, cavallo di battaglia dell’artista, “Margherita” (Riccardo Cocciante) e “Io vivrò (senza te)” (Lucio Battisti).

Ad accompagnare Fiorella Mannoia con l’orchestra, la band composta da Carlo Di Francesco (percussioni, arrangiamenti e direzione artistica), Raul Scebba (percussioni), Sebastiano Burgio (pianoforte), Pierpaolo Ranieri (basso e contrabbasso) e Massimiliano Rosati (chitarre).

 

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