Un viaggio lungo 30 anni, dai successi del passato alle ultime uscite per Gigi D’Alessio che esalta i fan arrivati in gran numero (sold out e 5000 presenti) all’Arena Capo Peloro per il terzo appuntamento musicale ai piedi del pilone dopo i concerti di Loredana Bertè e Alfa. Un’estate in giro per l’Italia per Gigi D’Alessio con il tour “Outdoor 2024” e pubblico che anche a Messina, come in ogni tappa, ha cantato a squarciagola i singoli del cantautore napoletano, dalle storiche “Annarè” e “Un cuore ce l'hai” ai successi sanremesi degli anni duemila “Non dirgli mai” (cantata interamente dai fan) e “Tu che ne sai” che lo hanno proiettato nelle radio di tutta Italia. Ne ha fatta di strada quel ragazzo diventato il pianista ufficiale di Mario Merola, il papà di Napoli come lo celebrava nella indimenticata “Cient’anne” del 1992. Gigi D’Alessio arriva in riva allo Stretto per chiudere il tour («In questo mare splendido») iniziato con lo straordinario successo degli eventi a Piazza Plebiscito e allo stadio Maradona a Napoli, sulle note della sua trentennale carriera, alimentata lo scorso maggio dalla pubblicazione dell’ultimo album “Fra”: «Il primo capitolo di un nuovo progetto discografico» lo definisce il cantautore partenopeo nel quale sono inserite le nuove versioni di “Non mollare mai” e “Io vorrei”, impreziosite dai feat. con Guè, Clementino, Geolier, Ernia ed Elodie, la cui voce arriva attraverso i video proiettati sul maxischermo. Sono proprio le note di “Non mollare mai” ad aprire la serata messinese e il viaggio nella carriera di Gigi D’Alessio: «Parleremo poco e canteremo tanto». Sarà così. "30 canzoni", “Una notte al telefono”, “Como suena el corazon” e “Mon amour”, ma anche “O posto d’Annarè” e "Si te sapesse dicere", colonna sonora della proposta di matrimonio di Francesco a Giusy. Sul palco, la band formata da Alfredo Golino (batteria), Roberto D’Aquino (basso), Pippo Seno (chitarre), Ciro Manna (chitarre), Checco D’Alessio (tastiere), Lorenzo Maffia (pianoforte e tastiere) e Max D’Ambra (tastiere e programmazione) Ha funzionato la macchina organizzativa cittadina: in tantissimi hanno raggiunto Torre Faro utilizzando la Linea 1 (shuttle) che ha prolungato il servizio verso il borgo marinaro fino alla conclusione dell’evento.