Messina

Domenica 24 Novembre 2024

Messina, il ritmo e la spensieratezza di Alfa incantano l'Arena Capo Peloro FOTO

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Alfa torna a Messina, poco più di mese dopo l’esibizione all’Rds Summer Festival, con una delle tappe del suo tour estivo “Non so chi ha creato il mondo, ma so che era innamorato” in un’Arena Capo Peloro rinfrescata anche dalla spensieratezza del ragazzo genovese. Nel giorno del suo 24esimo compleanno, Andrea De Filippi, il vero nome di Alfa, regala un paio d’ore di buona musica, tenendo il palco con grande disinvoltura e la sua inconfondibile t-shirt nera con il cuoricino giallo, ma senza eccessi, segno di come per lui la persona e l’artista vincano sempre sul personaggio. E i fan, presenti in oltre 1500, a loro volta, lo riempiono d'auguri, con tanto di numerino e torta in regalo. “Non so chi ha creato il mondo” e “Wanderlust!” ne aprono la performance messinese: un piccolo cantastorie, anche ripensando all’intervista concessa nei giorni scorsi a Marco Bonardelli, perché nelle sue canzoni «Ci sono tutte le sfaccettature della vita e della quotidianità di un ragazzo di 23 anni che racconta se stesso. Non solo la ricerca dell’amore, ma anche l’ansia del futuro». Come i sogni realizzati descritti in quella “5 minuti” che canterà nella parte finale del concerto e le cui parole fotografano alla perfezione il suo attuale stato d’animo: «Lasciatemi sognare in pace. Ancora cinque minuti in più». Semplice, ma mai banale come quel centinaio di mini tatuaggi che si porta sulle braccia, il successo di Alfa è definitivamente esploso lo scorso anno con “Bellissimissima” e si è consacrato a febbraio al Festival di Sanremo con “Vai!”, raggiungendo il decimo posto in classifica, e con lo splendido duetto con Roberto Vecchioni di “Sogna ragazzo sogna”. Scaletta ricca, c’è il primissimo successo e disco d’oro “Dove sei?” tratto da “Before Wanderlust” il disco d'esordio inciso appena diciottenne; la splendida "Frida", ma anche “San Lorenzo”, il feat. con Annalisa del 2020 certificato disco di platino. E ancora “Parigi”, “Sofia” e “Vabbè ciao”, il tormentone di questa estate: ci sono i suoni del suo folk-pop, ma non basta un genere per identificare la musica di Alfa, perché ingabbiarlo in un’etichetta o in una definizione come quella di “rapper” ne limita, nella sua semplicità, quella capacità di essere poliedrico ed essenziale. Come quella serata d'agosto bella, anzi bellissimissima della propria adolescenza che si porta nel cuore anche a distanza di tanti anni.

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