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Ultimo in concerto a Messina: in migliaia sul prato dello stadio "Franco Scoglio" FOTO|VIDEO

Sono già in migliaia nello Stadio "Franco Scoglio". Tutti per lui: Ultimo. Dopo la data zero allo Stadio Nereo Rocco di Trieste, la prima grande doppietta a Napoli, la seconda a Torino, e le tre magiche date nella sua Roma, Ultimo è atteso stasera per uno show che promette di far vibrare gli spalti dello Stadio Franco Scoglio, con una setlist che spazierà tra i grandi successi del cantautore romano e le nuove hit dell’album certificato Disco D’Oro Altrove, uscito lo scorso 17 maggio sotto etichetta indipendente Ultimo Records e distribuito da Believe.

Lo show colossale di Ultimo promette di stupire grazie ad un super allestimento: oltre al palcoscenico imponente (60 x 22 metri), 900mq di ledwall a dominare le retrovie per un’altezza di 18m, un massiccio impianto luci (più di 600 corpi illuminanti), e i visual suggestivi sviluppati da Galattico. Sarà presente anche un doppio allestimento sospeso a mezz’aria per alcuni componenti della band e piano al centro, una passerella centrale (50 mt) con un set piano e chitarra dall’estetica più urban che si sviluppa verso un palco B con un terzo pianoforte dedicato ai momenti acustici.

Ad accompagnare Ultimo in questa grande avventura live una band d’eccezione: Joel Ainoo alle tastiere, Manuel Boni alla chitarra, Jacopo Carlini al pianoforte, Mylious Johnson alla batteria, Raffaele “Rufio” Littorio alla chitarra, Silvia Ottanà al basso, Andrea Innesto al sax, Pierluigi Potalivo alla chitarra e ai cori, Chiara Di Benedetto ai violoncello, Tommaso Belli e Alessia Giuliani al violino, Marco Venturi alla viola, Davide Albrici al trombone, Alessandro Bottacchiari alla tromba, e Alice Tombola ai cori. La direzione musicale è affidata ad Andrea Rigonat.

Durante lo show ci sarà spazio per far scatenare il pubblico e per momenti di riflessione, come la toccante interpretazione di Alba, un vero e proprio quadro, realistico e volutamente crudo, che alla lirica delicata del brano contrappone immagini di guerra, a ricreare un clima quasi sospeso che riporta il pubblico alla realtà che quotidianamente vediamo da lontano: “T’immagini se tutto questo fosse la realtà”, che sul finale riavvolge il nastro sugli orrori e riporta la visione onirica di un mondo che torna alla normalità, alla pace, alla spensieratezza, esortando a immaginare uno scenario diverso da ciò che conosciamo.

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