Tra palco e realtà, con l’influenza alle spalle e tanta voglia di tornare a urlare contro il cielo. Che notti al PalaRescifina, una di quelle "certe notti" che si incastonano nell'album dei ricordi. Per tanti motivi. Due su tutti: la riapertura del Palasport dopo anni e il ritorno a Messina, dopo 4 anni, di Liga. Il rocker di Correggio è tornato dunque in riva allo Stretto col tour “Dedicato a noi”, con quel noi che suona come tutti. Un album arrivato a tre anni di distanza da “7”: il tempo più lungo in carriera dedicato alla lavorazione di un disco. Perché Liga voleva tornare sul palco a tutti i costi con un nuovo tour, ma questa volta, dopo il dolore, la solitudine e lo smarrimento della pandemia, sentiva la necessità di ripresentarsi sotto i riflettori, dopo aver festeggiato trent’anni di carriera, con un disco “comunitario”, di storie, contemporaneo in cui l’accettazione, anche dei propri limiti, è uno dei grandi fili rossi che legano le canzoni. Due ore e più di concerto, due serate che hanno regalato ai messinesi ma non solo (tanti arrivati dalla Sicilia e anche dalla Calabria) tantissime emozioni, tra i nuovi brani, i vecchi successi e qualche chicca che Liga non faceva da tempo. Il doppio concerto di Reggio Calabria di lunedì e martedì ha segnato la ripresa del tour, dopo i problemi di salute (rinviate le tappe di Roma, Eboli e Bari), poi Ligabue ha attraversato lo Stretto per la due giorni di Messina. Ed è un semplice ritrovarsi, perché la sua è una storia che non invecchia mai, è una storia che segue la Via Emilia e si corrobora tra Lambrusco e popcorn quando alle spalle ci sono già oltre 850 live. Le tappe messinesi di Liga hanno segnato anche la “storica riapertura” del PalaRescifina che dopo tanti anni è tornato ad ospitare un concerto, rientrando nel circuito delle location della musica. Lo stadio Franco Scoglio è ormai un appuntamento fisso per tantissimi big della canzone italiana (in estate previsti cinque concerti), il “PalaRescifina” punta a diventarlo da quest’anno con un profondo aggiornamento della struttura alle rigide normative di sicurezza degli impianti che devono ospitare 4000 e oltre spettatori. Massimo è stato l’impegno in questi mesi dell’Amministrazione comunale, con il sindaco Federico Basile in testa che ha sempre creduto nel progetto raccogliendo gli input dei promoter locali, a cominciare da Lello Manfredi, che da anni si è speso per la riapertura dell’impianto e con le grandi società di eventi per dare credibilità alla città di Messina.