Romanticismo, autoironia, sguardo attento a tematiche sociali irrisolte, con l’ecologia in primo piano, le peculiarità del cantautorato di Mobrici (nome completo Matteo Mobrici), stasera al Giardino Corallo di Messina con “Gli anni di Cristo tour”, tournée dell’ultimo disco, per il cartellone del Comune “Messina.Città della Musica e degli Eventi”. Artista in bilico fra note intense della canzone d’autore e comunicatività del Pop, l’ex frontman della band indie pop Canova ha portato sul palco un racconto in musica di vicende personali, con sentimenti e interrogativi tipici della sua generazione, per una storia da condividere col pubblico, dall’inizio alla fine. In primo piano il suo secondo album da solista, con l’esecuzione in apertura di “Sexe” e “Luci del Colosseo”, seguita da “Anna Meraviglia” del 2021. “Ogni canzone è un salto nel passato, che mi fa rivedere i volti che conosco e descrivo nella mia musica”, ha detto al pubblico messinese che ha cantato all’unisono brani vecchi e nuovi e pezzi dal repertorio dell’ex gruppo. In scaletta, dall’ultimo lavoro, “Figli del futuro”, “Piccola”, la battistiana “Luna” e le collaborazioni con Vasco Brondi e Fulminacci, rispettivamente, in “Amore mio dove sei” e “Stavo pensando a te” (Fabri Fibra), assieme a brani del primo album “Anche le scimmie cadono dagli alberi” (2021), come “20 100” e “Povero cuore” (cantata nell’album col cosentino Brunori Sas). Dal repertorio dei Canova, Mobrici ha proposto “Vita sociale”, “Manzarek” e “Threesome”. Ad accompagnare Mobrici, Paolo Carlini e Francesco Pellegrini alle chitarre, Matteo Lorenzi alla batteria e, al basso, Valerio Mina, musicista di Siculiana Marina (Agrigento).