Preceduto qualche settimana fa dal brano The Power of Money, esce oggi "Better, like a machine", secondo album dell'artista messinese mariaFausta. In questo disco, che segue il debut album MILLION FACES uscito nel 2017, mariaFausta torna con un sound decisamente più rock. Undici brani scritti e arrangiati totalmente da lei in cui emergono tematiche come la memoria, il transumanesimo, la paura, l’inconscio, ma è al tempo stesso un disco in cui l’amore, i cambiamenti, la poesia e i sogni, restano l’àncora che ci può salvare da una vita sempre meno a dimensione umana. Si affrontano temi come l’alienazione e l’incoerenza di una società in cui il progresso tecnologico non va di pari passo con la crescita emotiva e spirituale in “I’m betting on you”. Si sente forte la voglia di urlare di fronte a eventi e situazioni che siamo costretti a subire passivamente come in “Adrenaline Rush”, o la voglia di fuggire da una città abbandonata come in “Desert Hive”, città in cui non ci sono più poeti e sognatori raccontata in “The Colors of Rust”. Ma nonostante tutto, c’è ancora tempo per cambiare e migliorare, come nella delicata “I want to paint it all” o andare alla ricerca di sé stessi, di ciò che si ama, e poi scoprire di essere amati, come in “Detach me from this path”. In questo cammino c’è spazio per un po’ di leggerezza come in “My new car” un brano per viaggiare percorrendo le tappe della propria lista dei desideri, o per la spensieratezza di “Little Girl” che fotografa l’entusiasmo dell’adolescenza quando i sogni sono tanti. La title track “Better, Like a Machine” è un brano più sperimentale che racconta un dialogo tra un individuo misterioso e una folla frustrata che non accetta la propria dimensione umana. L’ultimo singolo uscito, “The Power of Money” rimanda al potere del denaro ma con un concetto più profondo del simbolo della moneta, legato piuttosto al potere delle scelte che ogni giorno definiscono il nostro agire e la nostra stessa esistenza. L’album si chiude con una ballad di un minuto dal titolo “Turn out the light” che invita alla contemplazione. BETTER, LIKE A MACHINE è un progetto con il quale la songwriter ha deciso di continuare il suo percorso da indipendente, auto-producendo il disco e curandone musica, testi e arrangiamenti. Il testo dell´ultimo brano Turn out the Light è scritto in collaborazione con Antonello Soraci. Le partecipazioni nel disco includono: Antonio Amante Reynolds alla chitarra elettrica, Massimo Pino al basso, Stefano Sgrò alla batteria, Fabrizio Torrisi al sax (in Adrenaline Rush). Il mix è stato curato da Vincenzo Cavalli - Sonoria Studio di Scordia e masterizzato in Fonoprint Mastering Studios di Bologna da Maurizio Biancani, assistenti Claudio Adamo, Enrico Capalbo. Il libretto è curato da Valeria Trimboli e le foto del progetto sono di Martha Micali. Parlando in anteprima del suo progetto, in occasione dell'uscita del singolo The power of Money, mariaFausta lo descrive come "necessario". «In questo nuovo progetto c´è sicuramente un po’ meno intimità rispetto al primo disco, ma molto più entusiasmo e voglia di divertirmi, al di fuori dei tempi che stiamo vivendo che reputo spesso permeati dal desiderio di compiacere gli altri». - racconta mariaFausta - «Il progetto è nato nel 2018. A causa della pandemia ho dovuto attendere il 2022 per pubblicarlo sotto forma di album, nonostante io abbia già pubblicato alcuni dei brani come singoli durante i vari lockdown.» E prosegue, parlando anche del futuro: «Questo album è stata l´occasione di consolidare il mio rapporto con l´auto-produzione. Ho cominciato anche a lavorare all´editing video, che mi piace molto. In questi ultimi due anni ho composto molti altri brani che non ho voluto inserire in questo disco perché li ritenevo appartenenti ad una nuova sonorità, ancora più dark, che sarà centrale nel mio prossimo progetto». Nel 2022 mariaFausta si dedicherà alla presentazione live di Better, Like a machine e Million Faces con varie formazioni, in elettrico e unplugged.
BETTER, LIKE A MACHINE - I BRANI
Il brano che apre il disco è I´m Betting on You nel quale una voce profetica e distorta chiede di essere salvata, sostenuta da un vero e proprio muro sonoro della band e da cori, sempre numerosi e molto curati negli arrangiamenti della cantautrice. «Cerco di non arrendermi alle catene dell´alienazione, quest´ultima intesa come medicina ai dubbi e alle incoerenze a cui spesso andiamo incontro. – racconta mariaFausta – In un sistema in cui la veloce crescita tecnologica e il progresso non camminano di pari passo con la crescita emotiva, e in cui non c’è ancora nessuna consapevolezza del passato, l´unica risposta possibile rimane l’Amore». Adrenaline Rush come spiega la stessa cantautrice «è una improvvisa ed incontrollabile scarica elettrica che attraversa la nostra volontà, il nostro corpo e i nostri sensi, rendendoci vulnerabili. Tramite la musica ho deciso di esprimere quella voglia di urlare che ci accomuna tutti nel momento in cui ci troviamo costretti, da qualcosa o qualcuno, ad accettare passivamente una forza, un evento, una condizione.» The colors of Rust «parla di una città abbandonata, dove non c´è più vento, non ci sono più poeti e sognatori. Solo una nebbia, in cui sembrerebbe comodo aspettare e dimenticare» - spiega mariaFausta. Desert Hive rappresenta la voglia di fuggire da quella città abbandonata citata in The colors of rust, per riprendere in mano il proprio destino come un´ape regina che abbandona un alveare deserto. L´arrangiamento è ricco di sensazioni sonore sottolineate dalle trame delle chitarre e dalle voci. I want to paint it all Immersa in un´atmosfera delicata e sognante, questa canzone racconta di una stanza dipinta di white-colours in cui cercare se stessi. «E` stato il primo brano che ho scritto dopo Million Faces. Racconta un cambiamento, una presa di coscienza che nasce dagli errori e dalla determinazione necessaria a correggerli». - accenna mariaFausta Detach me from this path È la richiesta di essere liberata da un patto che costringe a tenere i piedi per terra. La necessità di affrontare il proprio cammino per raggiungere quel vortice a cui sente di appartenere. «Viviamo un´intera vita in salita, articolando i sensi lungo fredde pareti rocciose per raggiungere una vetta e perderci oltre l´orizzonte di ciò che amiamo, per ricordarci che siamo anche amati» - racconta mariaFausta My new car è una canzone per viaggiare, una lista dei desideri con l´Himalaya come possibile meta e ricompensa del viaggio. Racconta di una ragazza che ha appena fatto un buon affare comprando una macchina nuova e che guidando pensa alle prossime tappe della sua wish-list. Little Girl è un brano che invita alla spensieratezza, raccontando l´entusiasmo dell´adolescenza, quando i sogni e gli amori cambiano di continuo, ci si sente spesso indecisi e si perdono nel percorso attimi di felicità, che invece sono indispensabili, tanto quanto i momenti difficili, a forgiare la sensibilità. Better, Like a Machine, che dà il titolo all´album, è un brano più sperimentale con improvvisi tempi dispari e animi inquieti descritti dai synth. Racconta il trans-umanesimo, con un dialogo tra una folla frustrata che non accetta la propria dimensione umana e un individuo poco chiaro che non comprende come sia possibile desiderare l´abbrutimento della propria esistenza. The power of money uscito come singolo che anticipa l’album, è un brano in cui, come spiega la stessa mariaFausta: «Il testo descrive il legame che tutti pensiamo di avere con il denaro ma rimanda ad un concetto più profondo che viene invece declamato dalla musica. Un potere ben diverso dal simbolismo di una moneta in costante cambiamento. Il ritmo incessante ed il crescendo generale che si appoggia su questi 150 bpm, descrive una profonda e irremovibile costante: si vende e si compra una scelta, e questo antico libero arbitrio è l´unica moneta tuttora valida.» L´album si chiude, come il precedente, con una ballad in cui mariaFausta si lascia andare ad un uso della voce più intimo, accompagnata dagli arpeggi di un piano in sordina. Il testo di Turn out the light è stato scritto insieme all´amico Antonello Soraci e, con questo minuto di poesia, mariaFausta ci chiede di spegnere la luce, chiudendo così il secondo progetto.
BIOGRAFIA:
Violinista, cantante e compositrice, Mariafausta (alias di Maria Fausta Rizzo) si approccia allo studio della musica a 14 anni. Si diploma in violino al Conservatorio Corelli di Messina, in jazz al CMDL e in direzione d´orchestra all'European Conducting Academy di Vicenza. Collabora con formazioni di tutti i generi dal barocco alla musica pop, l ́elettronica, il rock, il blues e il jazz. Attiva in eventi e concerti in diversi Paesi tra i quali Italia, Francia, Cina, Spagna, Svizzera e Turchia. È stata per 10 anni la cantante/violinista dello Spell trio, una rock-progressive band con Melo Mafali al piano e Pippo Mafali al contrabbasso. In Francia, dove ha vissuto per diversi anni, suona anche all´Istituto Italiano di Cultura di Parigi e al prestigioso Festival di Samois su Seine.
Scrive colonne sonore per le librerie televisive di R.T.I. Mediaset e per il teatro. Firma la colonna sonora di “Doll is mine”, interpretato da Azuki Agino e di “Non domandarmi di me Marta mia”, di Katia Ippaso interpretato da Elena Arvigo presentati con 36 repliche a Parigi, poi a Palazzo Venezia a Roma e successivamente con un tour in tutti i teatri italiani. Collabora con artisti internazionali tra i quali Didier Lockwood, Franco Mezzena, Didier Del Aguila, Olivier Ker Ourio, Eda Zari, Melo Mafali, Kurt Maloo (Double).
Nel 2017 pubblica l’album” Million Faces”, il primo da solista, seguito da un’intensa attività live e promozionale che la vede impegnata in Italia e all’estero per quasi due anni. Presenta l´album anche in Italia, in tour con le Orme e David Cross dei King Crimson, ospite del concerto di Will Hunt (batterista degli Evanescence), al FIM Fiera della Musica di Milano, Al Consolato Italiano di Istanbul in occasione della Festa della Repubblica e in molti altri live. Negli anni della pandemia si dedica con entusiasmo anche all´attività didattica. Nel 2022 pubblica il suo secondo Album Better, Like a Machine.