Ora un Piano particolareggiato per Bisconte e la vallata del Camaro. Il progetto è ambizioso: restituire alla città di Messina una vasta porzione di territorio che è a ridosso del centro urbano, a poca distanza dal viale Europa, da via Cesare Battisti, dal viale San Martino.
Fare di Camaro-Bisconte il simbolo della “nuova città” che risorge, per l'ennesima volta, come un'araba fenice dalle sue ceneri, dalle macerie del degrado socio-urbanistico, dell'incuria e dell'inerzia. Partendo proprio da quelle aree dell'ex Caserma Gasparro, da quei 3.800 metri quadrati occupati da quello che fino a ieri è stato l'Hotspot-Centro di prima accoglienza per migranti di Messina.
Se lo Stato deciderà (l’auspicio è che lo faccia in tempi brevi) di cedere queste aree al Comune, ci si potrà sbizzarrire. Immaginare un grande parco urbano, una zona con servizi utili alla collettività, anche scuole e asili. È una piccola grande “cittadella” che si inserirebbe nel contesto più ampio del risanamento urbano che ha per oggetto la “rigenerazione” di tutta la “conca” di Bisconte, caratterizzata per lunghissimi decenni da un coacervo informe di baracche, case popolari, costruzioni fatiscenti lungo il torrente che da Catarratti scende fino a Camaro.
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