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Messina, quanto importanti sono le parole e ancor più i fatti

Botta e risposta con il sindaco Cateno De Luca

Il sindaco di Messina Cateno De Luca

«Caro Lucio ti scrivo». Non è una lettera ma l'ennesimo post sulla pagina Fb “De Luca sindaco di Messina”. E noi utilizziamo la vecchia formula dei giornali: dal sindaco di Messina Cateno De Luca “riceviamo” (via... Facebook) e pubblichiamo:

«Caro Lucio oggi scrivi sull'unico quotidiano della città e della provincia quale sarebbe, secondo te, il sindaco ideale per questa città. Certamente la tua opinione è rispettabile ma è pur sempre la tua opinione che non è detto coincida con quello che vuole la gente. In ogni caso sicuramente ci sono interessanti spunti di riflessione in ciò che dici e, come sempre faccio, farò tesoro anche delle tue critiche e dei tuoi suggerimenti. Certamente però non posso accettare che tu dica che io non mi interessi a pieno della nostra città perché sto dedicando tutto me stesso a questo, ed anche l'esperienza delle elezioni Europee rientra in questo obiettivo: far contare la nostra città su ogni tavolo ed a ogni livello! Inoltre non posso accettare che tu affermi che io voglia far chiudere il tuo giornale: figurati se ne ho il tempo e la voglia considerato gli impegni veramente importanti e costruttivi che costellano le mie giornate.

Ti aggiungo e non me ne frega nulla se ci credi o meno, che ho troppo rispetto della Gazzetta del Sud ma parlo di quel rispetto che tu non hai mai avuto nei miei confronti! Ma la parte più sconvolgente delle tue elucubrazioni che vorresti spacciare per articoli, è quando inviti me ad essere super partes. Scusami ma è veramente da ridere. Si sono forse invertite le parti? Io faccio politica e posso essere di parte, sei tu che dovresti fare giornalismo e quindi essere super partes. E invece basta leggere la gloriosa Gazzetta del Sud o guardare Rtp e confrontarli con altre tv locali o quotidiani online, per accorgersi immediatamente che tu scrivi e fai scrivere solo ciò che è contro il sindaco della città, omettendo scientificamente tutto ciò che può esserci di positivo. Inoltre è evidente che oscuri qualsiasi voce che non sia critica verso questa mia Amministrazione.

La vera opposizione politica all'Amministrazione De Luca sei diventato tu e scioccamente stai trascinando l'intero gruppo verso una crociata dal sapore manicheo ed inquietante. Caro Lucio il richiamo all'essere super partes dovresti farlo soprattutto a te stesso e ai tuoi sodali. È quindi evidente che non sono io ad aver dichiarato guerra alla Gazzetta ma esattamente il contrario e, forse, sei tu che dovresti spiegarne alla città le vere motivazioni (forse perché non mi sono levato il cappello al vostro cospetto?). Io ho sicuramente tante cose da migliorare e mi impegnerò a farlo ma credimi tu devi lavorare più di me per riacquistare un po' di quella imparzialità e credibilità che senza motivo hai perso per strada. Più che al sindaco che vorresti tu, nel tuo ruolo dovresti sforzarti di pensare al Giornalismo quello con la G maiuscola che vuole l'intera città, critico anche con tutti, ma imparziale e giusto nell'informazione la cui manipolazione è più pericolosa e dannosa di un sindaco scarso e fuori dagli schemi. Buon lavoro Lucio, nonostante tutto ho grande compassione di te.

Ps: mi aspetto che per par conditio questa mia replica venga integralmente pubblicata.

***

Caro sindaco, come vede, questo è il suo straripante post pubblicato integralmente. Ci fa piacere che lei dica di accogliere critiche e suggerimenti, pensavamo fosse allergico al dissenso. Le parole sono importanti, innanzitutto, e lei spesso le usa come fossero armi per colpire i nemici. “Sodali” è un termine che forse piace a lei, qui al giornale ci sono solo professionisti seri e validissimi e non c'è nessuna guerra intentata contro nessuno. Lei sembra aver bisogno sempre di un “nemico”, come testimonia l'intera sua vicenda politica. Noi giudichiamo le Amministrazioni sui fatti, perché è questo il compito di un'informazione libera.

E lo facciamo con lo stesso animo sereno con cui lo abbiamo fatto nei confronti di tutte le Giunte che si sono succedute in questi decenni. Senza chiedere a nessuno di togliersi il cappello davanti a noi e senza mai chinare la testa davanti ai politici. Migliaia di articoli sono nei nostri archivi e valgono più di ogni menzogna e di ogni ricostruzione strumentale. È sua la visione manichea, suoi sono gli insulti sparsi nei mille post della sua pagina ufficiale “De Luca sindaco di Messina”, suo il modo di additare, con nome e cognome, al pubblico ludibrio dei suoi più sfegatati fans, giornalisti “rei” solo di scrivere in base alle proprie informazioni. Lei invece, caro sindaco, amministratore di una comunità che non è composta solo dai suoi elettori, avrebbe - come noi - il dovere di essere “super partes”.

Ci fermiamo qui, e eviteremo di dar seguito a una corrispondenza che rischierebbe d'essere stucchevolmente... infinita. Grazie per il “buon lavoro”, e ricambiamo l'augurio, perché lei davvero cominci a lavorare per Messina e per il bene dell'intera comunità. Riguardo alla sua “compassione” (parola bellissima, ma ormai più spesso usata in senso spregiativo), la riservi però a chi ne ha davvero bisogno. La credibilità noi ce la guadagniamo sul campo, giorno per giorno, in un clima sempre più difficile, a tutti i livelli, per chi crede nella libertà della stampa. Una stampa libera, sì, senza sovvenzioni pubbliche, senza padrini e padroni: noi della Gazzetta possiamo urlarlo a squarciagola. Ascolti la gente e - chissà - potrebbe accorgersi che l'idea espressa, del “sindaco che vorremmo”, coincide con le opinioni di tanti messinesi.

Ps: Al “La Farina”, liceo che lei ha frequentato, le avrebbero probabilmente contestato “par conditio”. La Crusca non ha dubbi: si scrive “par condicio”. L'altra forma è quantomeno impura... (l.d.)

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