«Messina si configura come un caso studio significativo nel Sud Italia, dove le diverse progettualità avviate negli ultimi anni per incrementare la sostenibilità ambientale e la competitività del territorio – anche nell’ottica di un miglioramento della qualità della vita dei cittadini – hanno già prodotto risultati tangibili». Comincia così il capitolo dedicato alla nostra città del Rapporto 2024 di “The European House Ambrosetti” e di A2A su “Sostenibilità urbana: decarbonizzazione, elettrificazione e innovazione, opportunità e soluzioni per città “future fit”. Nel Report, di cui abbiamo già scritto ieri in linee generali, sono stati individuati sette modelli di città che hanno compiuto, negli ultimi anni, evidenti progressi lungo il cammino verso gli obiettivi della transizione ecologica indicati dal programma “Europa 2030”. Ora entriamo nel dettaglio del “caso Messina” secondo l’approfondito studio, realizzato in collaborazione con l’Asvis-Alleanza italiana per lo sviluppo sostenibile, diretta dall’ex ministro Enrico Giovannini.
«Un esempio emblematico di questo impegno – si legge nel Rapporto – è rappresentato dall’appalto assegnato da parte del Comune di Messina nel luglio 2019. Il progetto, dal valore di 30 milioni di euro da realizzarsi nell’arco di 6 anni, prevede l’installazione di oltre 28 mila nuove luci a Led gestite da remoto. L’intervento include, inoltre, la riqualificazione o sostituzione della maggior parte dei pali esistenti e la posa di nuove linee elettriche. Nel dettaglio, il nuovo sistema di illuminazione si distingue per una migliore concentrazione del fascio luminoso, evitando la dispersione della luce verso l’alto, con un effetto complessivo di maggiore luminosità e minore inquinamento visivo. I benefici di tale scelta e ricambio tecnologico sono molteplici e per il Comune di Messina si tradurranno in primis in un risparmio sui consumi elettrici pari a circa il 65%, una volta che il nuovo meccanismo di illuminazione sarà “a regime”. Rilevanti sono poi anche i vantaggi ambientali: la trasformazione del sistema di illuminazione pubblica consentirà infatti di ridurre di circa 2.400 tonnellate le emissioni di Co2. Inoltre, la maggior durata dei Led, fino a 5 volte quella delle lampade tradizionali, diminuisce le attività legate alla loro sostituzione, con un conseguente risparmio in termini di rifiuti generati».
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