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Guerra in Confcommercio a Messina, la maggioranza "sfiducia" Picciotto

Durissimo affondo di otto consiglieri di Confcommercio contro il presidente Carmelo Picciotto. Ecco perchè

Carmelo Picciotto

"Si apprende con sorpresa dalla stampa di un comunicato diffuso congiuntamente dalle Confcommercio di Messina ed Enna a firma dei rispettivi presidenti Carmelo Picciotto e Maurizio Prestifilippo, riguardo la riorganizzazione delle Camere di Commercio siciliane. Il presidente Picciotto, nel criticare aspramente l’attuale sistema camerale, parla altresì di buoni propositi e fa richiami all’etica e alla trasparenza; condisce il tutto con velate allusioni ad ignoti interlocutori quasi ad intravedere fantomatici complotti".

A questo proposito un gruppo di consiglieri ed aderenti a Confcommercio Messina si interrogano se le allusioni di Picciotto tocchino verità oggettive supportate dai fatti o si tratti solo di "interventi fumosi volti solo a screditare chi per bravura ed impegno ha saputo fare meglio e costruire solide realtà imprenditoriali ed associative".

"Soprattutto  - scrivono Corrado Andrè, Giuseppe Barbera Campagna, Franco Crescenti, Pasquale Currò, Salvatore Sciliberto, Paolo Tomasello, Domenico Venuto e  Luigi Vezzosi - Consigliere e socio - deve contestarsi che la dichiarazione del Presidente Picciotto su un fatto così rilevante per la struttura delle Camere di commercio in Sicilia non sia stata preceduta dal necessario confronto con tutta Confcommercio e soprattutto con il Consiglio Generale dell’associazione che è l’unico organo nel quale si svolge il dibattito pubblico e democratico. Il comunicato del presidente Picciotto è un continuo richiamo al codice etico di Confcommercio, alla condivisione, al rispetto delle regole e alla trasparenza. Epperò tali princìpi sono stati ignorati dal presidente Picciotto, che non li ha seguiti neanche questa volta, rilasciando l’ennesima dichiarazione senza interpellare il Consiglio Generale o quanto meno avviando il confronto con tutte le sue componenti, compresa quella parte che ne rappresenta la maggioranza e che da oltre tre anni chiede chiarezza e si oppone con forza ad una gestione miope e autoritaria che ha esposto l’associazione messinese a forti disagi economici e gestionali".

"Il presidente Carmelo Picciotto - scrivono ancora - oggi non rappresenta affatto Confcommercio Messina, tanto è vero che la sua organizzazione si basa sull’appoggio del Presidente di Confcommercio Enna, il sig. Maurizio Prestifilippo, piuttosto che sulla collaborazione con il Consiglio Generale di Confcommercio Messina. Chi non è rappresentativo della realtà associativa e si sottrae al confronto pubblico e democratico, chi ignora le regole, non può certo esprimere tesi se non a titolo strettamente personale. I sottoscritti debbono ancora una volta invitare il presidente Picciotto a convocare il Consiglio Generale di Confcommercio Messina, nella composizione che deriva legittimamente dall’applicazione delle regole associative, e debbono ricordargli che il Consiglio è l’unico organo sovrano nel dettare le indicazioni e gli indirizzi da seguire".

Secondo i consiglieri: "Gli imprenditori hanno bisogno di azioni concrete e non di continui spot elettorali come avviene da anni in Confcommercio-Messina. Il presidente Picciotto ha invocato buon senso, ma il buon senso parte dai numeri e dal monitoraggio dell’attività associativa. Ed i numeri di Confcommercio Messina sotto la gestione Picciotto parlano tutti al negativo. Non è questa la sede per fare l’elenco di tutte le cose che non funzionano. Ma non può tacersi che da tre anni non sono approvati i bilanci della Confederazione e non si conosce come e perché il direttore di Confcommercio Enna sia divenuto anche il direttore di Confcommercio- Messina: ogni comunicazione ai Consiglieri legittimamente eletti è del tutto mancata. Da oltre un anno non si sa cosa succede in Confcommercio Messina sotto la gestione Picciotto. Eppure, Messina ha fatto la storia di Confcommercio-Sicilia e Confcommercio-Italia. La Confederazione ha tutte le carte in regola per nominare un direttore all’esito di una procedura trasparente. Soprattutto Confcommercio Messina deve rimanere Associazione di messinesi, espressione di questo territorio e dei legittimi interessi imprenditoriali. Solo in tal modo Confcommercio Messina può svolgere un ruolo attivo nella struttura regionale e nazionale, non certo alzando barricate contro qualcuno. Per questo i sottoscritti rimangono solidali con il livello regionale di Confcommercio nella figura del presidente Manenti e degli altri presidenti provinciali: si è sempre più convinti che la ripresa della Sicilia debba passare per una collaborazione realmente condivisa ed occorra evitare per il bene delle imprese e della Confederazione dichiarazioni a titolo personale, rilasciate da chi oggi non è affatto rappresentativo delle categorie produttive e che hanno il solo scopo di procurare contingenti visibilità per coprire il vuoto gestionale.

Firmato la maggioranza del Consiglio Generale di Confcommercio-Messina. Corrado Andrè-- Consigliere e socio Giuseppe Barbera Campagna-- Consigliere e socio Franco Crescenti-- Consigliere e socio Pasquale Currò-- Consigliere e socio Salvatore Sciliberto-- Consigliere e socio Paolo Tomasello-- Consigliere e socio Domenico Venuto-- Consigliere e socio Luigi Vezzosi-- Consigliere e socio

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