Zona rossa a Messina, Confesercenti: "Ristori comunali solo un frangiflutti contro uno tsunami"
Commercianti in ansia perchè da stamattina non sanno cosa fare rispetto ai provvedimenti, dal contenuto diverso, applicati a livello nazionale, regionale e comunale. Sono ripiombati di nuovo nell'incubo già vissuto qualche mese fa e, oggi, sono ancora più arrabbiati perchè Messina sarà ancora più "zona rossa" di quanto lo siano altre città nel resto d'Italia. In questa situazione prende posizione anche la sezione messinese di Confesercenti che commenta: "La situazione è sempre più drammatica per commercianti ed esercenti, già provati pesantemente dalle conseguenze economiche della pandemia, si trovano ad affrontare una nuova chiusura che si preannuncia devastante - afferma il presidente Alberto Palella - dalla ristorazione, già piegata dalle chiusure natalizie, all’abbigliamento con i magazzini pieni per i saldi che non si potranno svolgere, la quasi totalità del comparto del commercio privato è in pieno default». Il Comune ha avviato un piano per cercare di limitare le perdite per le famiglie e le imprese ma secondo Palella occorre anche altro: «I ristori comunali, per quanto significativi,- aggiunge - sono solo un frangiflutti rispetto uno tsunami. Senza il coinvolgimento dello Stato e della Regione, in termini di risorse economiche da mettere a ristoro dei crolli dei fatturati, le imprese falliranno». Da qui la richiesta di un intervento decisivo da parte di Stato e Regione: «La richiesta - conclude - è quella di affrontare con le modalità adeguate il crollo delle imprese del commercio generato dai provvedimenti anticovid. Garantendo la stessa protezione che è stata fornita al pubblico impiego. Diversamente dovremo prendere atto che siamo figli di un Dio Minore e la rottura della coesione sociale non sarà evitale con tutte le devastanti conseguenze che ciò comporterà».