Dopo il DPCM varato da Conte, anche a Messina insorge il settore del wedding e degli eventi: tanti i banchetti annullati in provincia ad un solo giorno dall'entrata in vigore del provvedimento che ricordiamo permette per i matrimoni, comunioni o battesimi, di poter festeggiare per un numero assolutamente non superiore a 30 invitati. “Una vera e propria beffa - ritengono i consiglieri di Sicilia Futura Nino Interdonato e Franco Laimo - non vi è alcuna coerenza all'interno del DPCM, poiché in un ristorante alla carta o in una pizzeria si può stare anche in un centinaio di persone, in proporzione alla dimensioni, sedute ai tavoli (totalmente sconosciute tra di loro), mentre per un banchetto che sia di matrimonio o altro festeggiamento, non più di trenta persone per evento, senza però considerare le dimensioni della sala di ricevimenti". I consiglieri evidenziano che si possono fare fiere e congressi, o voli aerei in 200 persone seduti l'uno accanto all'altro, o in un bus stracolmo, ma non è possibile festeggiare fra parenti ed amici magari in una sala con capienza al chiuso di 350 persone, in cui secondo il Governo Conte è necessario imporre un limite massimo di 30. “Un ulteriore beffa – affermano i due - dopo che Nello Musumeci, unico tra i governatori regionali, ha erogato, qualche settimana fa, il “Bonus matrimonio”, con il virtuoso obiettivo di incentivare gli innamorati a organizzare i festeggiamenti del loro giorno del “sì”, con un bonus fino a tremila euro in base al reddito delle famiglie di sposo e sposa". “Soltanto nelle prime 24 ore dalla firma del nuovo Dpcm - continuano - tutti gli operatori della filiera hanno ricevuto disdette da parte degli sposi, fortemente scoraggiati all’idea di festeggiare il giorno più bello della loro vita, circondati da un’atmosfera di terrore. Dopo il lungo lock-down, ed il successivo timido tentativo di ripartenza da parte delle aziende, queste ulteriori restrizioni avranno come unico risultato la celebrazione del funerale dell’intera filiera. Se non si adotteranno delle misure correttive – concludono i due invocando una presa di posizione del governatore Musumeci - non basteranno bonus o lotterie o casse integrazioni in deroga per riprendersi da un tracollo che va ben oltre un virus”.