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Tim, Nardello al Taobuk: "Valorizzare il patrimonio culturale attraverso la rete"

Carlo Nardello

Operazione Risorgimento Digitale, il concorso TaoTim, l’impatto del lockdown sulla routine digitale degli italiani e lo sviluppo della rete 5G. Questi i temi trattati da Carlo Nardello - Chief Strategy, Business Development e Transformation Officer di TIM – nel corso dell’incontro tenutosi a Taormina, in occasione del decennale del festival Taobuk.

Tim è main sponsor della rassegna per il secondo anno consecutivo. Qual è il significato di questa partnership?
«Siamo stati affascinati dal festival che, in un momento storico così difficile, ha voluto declinare il proprio programma attorno al tema dell’entusiasmo. Essere digitali significa essere entusiasti, mantenendo aperta la finestra sul mondo anche durante il lockdown».

L’innovazione tecnologica può essere al servizio della cultura?
«Tim può fare molto per valorizzare lo straordinario patrimonio culturale italiano, rendendolo fruibile a tutti attraverso la rete, come avvenuto per il Mausoleo di Augusto a Roma. Oggi i musei potrebbero aprire virtualmente le proprie porte, magari affidandosi a figure professionali nuove, come i social manager».

“Entusiasti digitali” è il titolo del concorso TaoTim. Una qualità innata?
«L’entusiasta digitale è l’entusiasta alla vita. Credo sia davvero importante possedere le competenze digitali per arricchire la nostra vita e permetterci di esprimere al meglio le nostre potenzialità. Operazione Risorgimento Digitale, ideata da Tim, insieme ad oltre trenta partner, è nata proprio per contrastare l’analfabetismo digitale in tutto il paese e partendo da Marsala, abbiamo dato vita ad una serie di iniziative per insegnare internet e le sue potenzialità, sia alle persone che alle piccole e medie imprese».

Per essere digitali occorre essere connessi. In tal senso, cosa sta facendo Tim per l’Italia?
«Tim ha costruito la rete che ci ha permesso di essere connessi anche durante il lockdown e stiamo continuando ad investire specialmente nelle cosiddette aree bianche, lì dove era difficile studiare, lavorare e connettersi da casa. Tim, con i suoi ottomila tecnici, è stata sempre vicina alla cittadinanza garantendo che la rete funzionasse con interventi mirati sul territorio. Questo è il valore di Tim che ha il tricolore nel suo logo, l’azienda paese che cerca di essere sempre al fianco dei cittadini. Negli ultimi sette mesi abbiamo già connesso 2700 comuni ed entro il 2021 ci siamo posti l’obiettivo di eliminare il digital divide».

Un anno dal lancio del 5G, oggi a che punto siamo?
«Stiamo andando avanti con lo sviluppo della tecnologia. Il 5G ha una grande applicazione in ambito industriale, dalla medicina all’agricoltura e presto, le grandi città e i tutti i distretti industriali saranno totalmente 5G con il preciso intento di offrire servizi diversi e incrementali rispetto all’offerta odierna».

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