C'è un dato su cui riflettere. Messina, tredicesima città d'Italia, può contare su 2.200 posti letto, tra strutture alberghiere, B&B e pensioni. Il 14 e 15 agosto si è registrato l'overbooking, cioè più prenotazioni rispetto ai posti realmente disponibili, il che ha comportato la necessità di dirottare in diversi casi coloro che avevano deciso di soggiornare nel capoluogo in hotel o altre sistemazioni in provincia. Si dirà, e dov'è la notizia, visto che si presuppone che ad agosto alberghi e bed&breakfast dovrebbero risultare sempre pieni.
E invece non c'è nulla di scontato. A maggior ragione in questo scorcio d'estate, primo anno era Covid, in una città dove per la prima volta nella sua storia recente non vi è stato il formidabile richiamo della processione della Vara. C'è da essere soddisfatti, dunque? Sì e no.
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