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Possibile impiegare i percettori del reddito di cittadinanza nelle spiagge di Messina

Il maltempo ha fatto ritardare la “prima” dei lidi a Messina ma forse già domani i primi ombrelloni si apriranno. Le regole sono state scritte a quattro mani dal Comune e dalle associazioni di categoria, serviranno a far trascorrere in sicurezza anche le ore di relax.

Le regole che gli stabilimenti balneari si sono dati mettono al centro la sicurezza, lasciano spazi decisamente ampi fra una postazione e l'altra, e anche fra una sdraio e quella più vicina. Ma la stragrande maggioranza dei 50 km di costa messinese è di libera fruizione.

E le regole delle distanze anticontagio valgono anche lì. Chi le farà rispettare? Il Governo e l'Istituto superiore di Sanità hanno indicato i sindaci come responsabili, ma mancano gli uomini. È un tema nazionale, non solo messinese e il Comune prova a trovare un rimedio.

«Nell'ambito dei piani utili per la collettività - spiega l'assessora Dafne Musolino - potrebbero essere impiegati i percettori del reddito di cittadinanza. È in atto uno studio che potrebbe coinvolgere anche altri percettori di forme di sostegno pubblico. Individueremo le spiagge libere più utili per farle divenire sicure e covid free». E i tempi? «Stiamo già rimodulando i precedenti progetti Puc che avevamo preparato - spiega l'assessore alle politiche sociali Alessandra Calafiore - quelli per i quali chi ha il reddito di cittadinanza deve mettere a disposizione almeno otto ore settimanali da destinare a servizi per la comunità, per comprendere quello nelle spiagge libere. Ma sino al 17 luglio, c'è il blocco normativo di queste adesioni.

L'articolo completo sulla Gazzetta del Sud, edizione di Messina

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