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Tari, tributi e canoni a Messina: chi non dovrà pagarli (o pagarli meno)

Esenzione della Tari dall'11 marzo al 28 maggio a Messina per alcune categorie e riduzione, per le stesse, del 50% fino al 31 dicembre. È questa la proposta definitiva che l'Amministrazione De Luca presenterà al consiglio comunale, nell'ambito del Piano tariffario del tributo per i rifiuti che dovrà essere approvato entro il 31 luglio. «Determinate categorie commerciali e produttive - si legge nella delibera, approvata nei giorni scorsi - sono state obbligate a cessare l'attività», in un periodo che va almeno dall'11 marzo al 18 maggio, «ma anche la ripartenza, prevista con la cosiddetta Fase 2, prevede severe limitazioni alla libertà commerciale e d'impresa, soprattutto per le attività collegate alla ristorazione e alle attività ricettive».

La delibera specifica anche per quali categorie varranno esenzione e riduzione della Tari: musei, biblioteche, scuole, associazioni, luoghi di culto, cinema, teatri, campeggi, distributori di carburante, impianti sportivi, stabilimenti balneari, esposizioni, autosaloni, alberghi con e senza ristorante, uffici, agenzie, studi professionali, negozi di abbigliamento, calzature, librerie, cartolerie, ferramenta e negozi di altri beni durevoli, e ancora negozi di filatelia, tende e tessuti, tappeti, cappelli ed ombrelli, antiquariato. E ancora: parrucchieri, barbieri, estetisti, carrozzerie, autofficine, elettrauto, ristoranti, trattorie, pizzerie, mense, pub, birrerie, hamburgherie, bar, caffè, pasticcerie, fiorai e discoteche. Un elenco molto lungo, che si tradurrà, giocoforza, in un mancato introito non indifferente, per le casse comunali.

L'articolo completo sulla Gazzetta del Sud, edizione di Messina

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