La FP CGIL torna a sollecitare "Governo e Parlamento Siciliano a portare presto, nelle Commissioni competenti e in Aula, un ragionamento compiuto che abbia al suo centro la fine di questa lunga agonia dei Lavoratori ASU". "La FP CGIL - si legge in una nota del sindacato - rilancia la vertenza degli ASU siciliani. La Legge di Stabilità 2020/2022 non solo non ha visto l'accoglimento di tutte le proposte ed emendamenti (cui anche FP CGIL Sicilia, insieme alla CGIL aveva contribuito) finalizzate a dare loro, dopo 23 anni, stabilità e certezze, ma hanno dovuto subire l’onta di dichiarazioni davvero offensive da parte dell’onorevole Scavone che ha tenuto a sottolineare che non si tratta di “lavoratori” ma di “sussidiati” a cui, (per rispondere alle sollecitazioni che provenivano in questa direzione) si sarebbe evitata la fatica del recupero delle ore di non utilizzazione". "Stiamo parlando di Lavoratori che da 23 anni, lavorano in vari Enti Regionali, Comuni ed ASP e, da qualche anno, 300 di loro, tengono aperti Musei e Parchi Archeologici per meno di 600 euro mensili per 20 ore settimanali. Per questa ragione - , dichiarano Gaetano Agliozzo Segretario Generale FP CGIL Sicilia, Massimo Raso Segretario regionale con delega agli ASU e Salvo Musolino Coordinatore Regionale FP CGIL ASU Sicilia - , torniamo a sollecitare Governo e Parlamento a portare presto, nelle Commissioni competenti e in Aula, un ragionamento compiuto che abbia al suo centro la fine di questa lunga agonia dei Lavoratori ASU e l’avvio di un percorso che punti alla riduzione del “bacino” (agevolandone la fuoriuscita), che attui il definitivo “sganciamento” dalle Cooperative e, soprattutto, lavorando alla loro definitiva “stabilizzazione”, soprattutto in quelle condizioni dove questo è particolarmente urgente ovvero dove le croniche carenze di personale hanno finito con l’assegnare a questi Lavoratori un ruolo determinante nel mantenere in piedi servizi".