"Il Cas strangola la mobilità veicolare della provincia di Messina proveniente dalla zona tirrenica" e la UIltrasporti Messina chiede "al sindaco De Luca di intervenire presso la Regione affinché si faccia carico di intensificare i treni nella tratta Milazzo-Messina garantendo una frequenza ogni 20 minuti". "Com'è noto il Consorzio Autostrade - si legge nella nota del sindacato - ha disposto con ordinanza n.19 del 20-2-2020 la chiusura della corsia di sinistra dell'autostrada A20 Messina-Palermo sul viadotto Ritiro in direzione Messina. Il provvedimento fin da subito ha causato prevedibili e ingenti criticità per le lunghe file createsi per l’obbligo di uscita a Giostra di tutto il traffico veicolare diretto a Messina e costretto poi a rientrare dallo stesso svincolo per proseguire sulla A20". "Le ricadute sulla viabilità e la sicurezza di chi viaggia sono enormi, così come i danni economici, in termini di ritardi per gli inevitabili incolonnamenti che si vengono a creare. Danni - prosegue la nota - che saranno incalcolabili per i cittadini della provincia ma anche per le stesse ricadute sulla città, considerato che la durata prevista di tali interventi è di circa un anno". “Senza entrare nel merito degli interventi programmati posti in essere dal Cas - dichiara Michele Barresi, segretario della UIltrasporti Messina - reputiamo necessario che la Regione, che è organo di controllo del Consorzio Autostrade, si adoperi con urgenza per limitare i danni di quella che appare un'inaccettabile strozzatura per l’intera città e la sua zona Tirrenica, intensificando per tutta la durata dei lavori previsti i collegamenti ferroviari sulla linea Milazzo-Messina. In tal senso invitiamo il Sindaco della città metropolitana Cateno De Luca a farsi promotore con il Governo regionale, l’assessore Marco Falcone e Trenitalia, al fine di integrare il servizio ferroviario esistente. Si aumenti, nella fascia oraria dalle 6 alle 23, la frequenza dei collegamenti con cadenza ogni 20 minuti, servendo tutte le fermate nella tratta Messina-Milazzo". "E, dove possibile, prevedere nei piazzali delle stazioni intermedie i necessari punti di interscambio con i bus provenienti dalla provincia al fine di ridurre l’enorme mole di traffico veicolare che si dirige giornalmente dalla zona tirrenica in città e che diverrà, anche per motivi di sicurezza- conclude il sindacato - , insostenibile all’approssimarsi della stagione estiva".