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Il congresso dell'MCL a Messina, al centro della XII edizione la questione meridionale

Dal XII congresso regionale MCL arriva una denuncia forte diretta alla politica. La crisi della questione meridionale, la debolezza del sistema di rappresentanza e di partecipazione dei corpi intermedi e del mondo cattolico in generale. "Diciamo con forza che non bisogna arrendersi e scappare, ma occorre dare una spinta per i giovani" ha spiegato il presidente regionale Mcl Fortunato Romano.

Duecento i delegati da tutte le province arrivati a Messina per rinnovare gli organi regionali alla presenza del Presidente Nazionale Carlo Costalli, di Alfonso Luzzi della presidenza generale MCL e dell’assistente ecclesiastico nazionale don Francesco Poli.

"Chiediamo una veloce e migliore spesa pubblica- ha proseguito Romano - Occorre rigenerare le politiche del lavoro e quelle sociali che siano però adeguate ed efficaci. Svegliamo le associazioni del terzo settore, i partiti, i sindacati affinché abbiano un maggior ruolo come protagonisti».

"La nostra è una realtà in grande crescita. Oggi parliamo di Sud che deve collegarsi al Nord. Un Sud che deve agganciarsi alla ripresa - non ha dubbi il presidente Costalli -. Dobbiamo lavorare per l'unità del Paese. Senza il Sud, l'Italia non decolla. Noi siamo contro una cultura dell'assistenzialismo e una cultura delle divisioni. C'è una parte politica che lavora per le divisioni e noi dobbiamo costruire ponti per unire".

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