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Messina, nessun cambio di passo in Atm: Cgil e Uil si scagliano contro i vertici

Prosegue l’attribuzione di mansioni superiori ad personam e differenze paga nell’Atm in liquidazione nonostante le denunce di Filt Cgil e Uiltrasporti sulla legittimità degli atti e i possibili danni erariali. Concorsi interni, meritocrazia e trasparenza restano chiacchiere da campagna elettorale.

Filt Cgil e Uiltrasporti, con una nota inviata ai vertici Atm, e per conoscenza alla Corte dei Conti, chiedono ai commissari liquidatori se siano a conoscenza che a tutt’oggi, con una proroga di fatto di un provvedimento scaduto il 31 dicembre scorso, continuino attribuzioni “ad personam” di mansioni superiori e differenze retributive ad alcuni dipendenti ATM senza che sia mai stata posta in essere alcuna procedura pubblica e trasparente di interpello aperto a tutto il personale.

I provvedimenti a cui fanno riferimento i sindacti nella nota sono relativi all’Ordine di servizio n 17/L del 27 agosto 2019, già prorogato per ulteriori 30 giorni con successivo Ordine di Servizio n 82/L del 3 dicembre 2019, nonostante Filt Cgil e Uiltrasporti avessero già denunciato con esposto presentato alla procura della Corte dei Conti lo scorso 14 ottobre 2019 l’illegittimità degli atti posti in essere durante la ordinaria gestione di un collegio liquidatore e nel merito senza le dovute procedure di interpello.

In apposita Commissione Comunale Bilancio che fu convocata sui fatti su richieste dei sindacati, ricordiamo che il Collegio dei liquidatori Atm pose a giustificazione delle accuse sollevate la natura “temporanea” dei provvedimenti che nel limite dei 90 giorni non avrebbero, secondo i vertici Atm, fatto maturare diritto alle mansioni superiori ne comportato danni erariali o eventuali contenziosi. Sebbene Filt Cgil e Uiltrasporti abbiano da sempre ritenuto illegittimi gli atti in oggetto, ad oggi denunciano che la natura dichiarata temporanea in sede istituzionale è diventata con le successive proroghe formali e di fatto un provvedimento ancora oggi attivo e che, prolungandosi oltre, rischia come previsto di far maturare giuridicamente il diritto al parametro superiore dei dipendenti creando danno erariale, possibili contenziosi ed evidenti discriminazioni tra i lavoratori.

Oltre il giudizio nel merito formale e giuridico degli atti, continuano i sindacati, resta la constatazione che, nonostante i proclami e le dichiarazioni ufficiali, si persevera in Atm a predicare bene e razzolare male, creando possibili carriere su criteri non definiti da procedure trasparenti e meritocratiche. Con la nota inviata i sindacati chiedono la revoca di ogni attribuzione di parametro e differenza retributiva scaturente dall’ODS 17/L ancora in atto.

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