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Messina, ripartono i cantieri di servizi: finanziamento da 1,6 milioni

I cantieri servizi, atto secondo. Il comune di Messina ha saputo cogliere l'occasione e potrà riavviare questa misura di sostegno economico così apprezzata dalle 500 persone che ne hanno usufruito in autunno.

Palazzo Zanca si è fatto trovare pronto all'appuntamento e la Regione, premiando anche la capacità del capoluogo di chiudere la prima tranche in tempo, ha rifinanziato l'iniziativa che dovrebbe partire in primavera. Messina è riuscita ad ottenere un altro milione e seicentomila euro da poter investire nei cantieri servizi, approfittando anche del fatto che è stata l'unica grande città - e una delle pochissime in tutta l'Isola - a completare il percorso con efficacia. Questo le ha garantito di avere una grossissima fetta del finanziamento regionale. Della dotazione originaria messa a disposizione dalla regione siciliana di 20 milioni è “avanzata” la somma di 1.899.030 euro. E allora l'assessorato alla Famiglia ha deciso di riaprire i termini per una seconda tornata e si sono presentati solo 5 comuni: Pedara e Lentini e poi i tre messinesi Capizzi, Santa Teresa Riva e appunto Messina.

La città ha persino ottenuto una somma superiore a quella precedentemente avuta per la prima fase dei cantieri che fu di 1.567.000 euro. Palazzo Zanca potrà spendere, infatti, 1.592.161 euro, 40.307 Santa Teresa e 21.906 Capizzi. I progetti dei cantieri dovranno essere presentati entro il 31 gennaio, con una proroga di un mese rispetto alla prima decisione. È difficile che si vedano le stesse opere dei 32 cantieri che si sono conclusi a metà dicembre. «Dureranno anche questi 3 mesi - spiega l'assessore alle politiche sociali Alessandra Calafiore -, ma dovranno essere più dettagliati dei precedenti. I cittadini hanno in particolar modo apprezzato la pulizia di alcune strade e delle piazze che spesso erano state lasciate al loro destino di degrado«.

Nella prima fase dei cantieri, quella scattata a metà settembre e funestata dalla morte di un operaio che stava tinteggiando una parete in una scuola, furono 464 i messinesi “arruolati”. Non fu facile recuperare tutti i disponibili perché la concomitante misura del reddito di cittadinanza che garantisce più o meno la stessa cifra (fra gli 800 e i 1000 euro) ma senza l'obbligo di un lavoro da 20 ore a settimana, convinse 150 persone a rinunciare.

E ora chi lavorerà? Le domande presentate furono 2000, ma risalgono all'estate dell'anno scorso. La difficoltà a reperire messinesi disponibili ha già fatto scattare le contromisure. «Si partirà con lo scorrimento della prima graduatoria - continua l'assessore Calafiore -, la priorità va a chi era in lista ma non ha potuto essere chiamato. Abbiamo anche chiesto alla Regione un'interpretazione delle indicazioni per sapere come comportarci nel momento in cui, con lo scorrimento delle graduatorie, non ci fosse un numero sufficiente di messinesi da poter impiegare. Di certo non vogliamo restituire i soldi. Chiediamo se possiamo richiamare anche coloro i quali hanno già lavorato nella prima fase o se invece dovremo rivolgerci al Centro per l'Impiego per avere altri nomi, per esempio chi usufruisce del reddito di cittadinanza». Dopo la presentazione dei progetti a fine gennaio, e tutta la trafila per l'accreditamento delle somme, è probabile che i nuovi cantieri servizi possano partire ad aprile.

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