Entro cinque anni arrivare all'interramento totale dei fasci ferroviari che attualmente occupano un percorso urbano di sei chilometri tra Gazzi e il molo Norimberga. La trasformazione del ruolo delle stazioni centrale e marittima come elementi essenziali della rigenerazione urbana di Messina. Tutti gli interventi da programmare da qui al 2023 nell'ambito del cosiddetto "Piau", il programma innovativo in ambito urbano che era stato predisposto negli anni scorsi e che la giunta De Luca ha ripreso in questi mesi. Si tratta del progetto di riqualificazione dell'intero waterfront tra la zona falcata, maregrosso e il torrente Gazzi. Sono i temi trattati durante l'incontro svoltosi a palazzo Zanca tra amministrazione comunale e Ferrovie dello Stato, presente anche il nuovo esperto nominato dal sindaco l'ingegnere Vincenzo Garofalo. A rappresentare il gruppo Fs Francesca Bordoni di Rfi direzione stazioni, Michele Bondi e Alessia Ingenito di Fs Sistemi Urbani area sud, Maria Sangiovanni di RFI direzione stazioni. L’incontro, hanno sottolineato il sindaco DeLuca e il vicesindaco Mondello, accompagna il riavvio del percorso di approvazione del Piano particolareggiato di riqualificazione dell’area Stazione Marittima-Gazzi e pertanto di condivisione delle strategie di ricucitura tra la città ed il waterfront attraverso la riqualificazione di aree ferroviarie dismesse o sottoutilizzate. Ed è stato anche occasione di ampliare la portata della discussione inserendo le più ampie strategie dell’Amministrazione in tema di valorizzazione mobilità sostenibile ed interazione tra la città e le diverse modalità di spostamento (ferro-mare-gomma). Si è concordato di stilare un cronoprogramma per individuare l’articolazione dei vari interventi che entro cinque anni devono portare al totale o parziale interramento della rete ferroviere per circa 6 chilometri dal cavalcavia fino alla galleria di Gazzi. Il prossimo step sarà fatto all'inizio del 2020.