Nel 2020 le pensioni cresceranno ma di appena tre euro in più all’anno, circa 25 centesimi a mese. Il ricalcolo degli assegni deciso con decreto interministeriale del Ministero dell’Economia e delle finanze e del Ministero alle Politiche sociali, si applicherà anche in Sicilia. Così anche in Sicilia, domani, i sindacati dei pensionati scenderanno in piazza – dalle 10 alle 12 - sotto la sede della Prefettura per un sit-in.
Ogni anno, infatti, la legge prescrive che il valore degli assegni pensionistici siano ricalcolati in ragione dell’inflazione. Le pensioni vengono così ricalcolate in misura proporzionale al costo della vita. Per il 2020 l’aumento sarà però impercettibile: 0,4 per cento. Nel 2019, invece era stato pari all’1,1 per cento.
Il ricalcolo però non piace ai pensionati: "La posizione del Governo - spiegano Gaetano Santagati, Bruno Zecchetto e Giuseppe De Vardo di Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilp Uil - dà l’impressione che i pensionati siano ‘invisibili’ dando loro un amento annuo di appena tre euro, non riconoscendo il fatto che nel nostro Paese vivono 3 milioni di cittadini che versano in condizione di non autosufficienza e la maggior parte di essi sono anziani".
Per far fronte alla mancanza di mezzi, le federazioni dei pensionati di Cgil, Cisl e Uil chiedono l’approvazione di una legge e rivendicano la difesa delle pensioni. Due sono le ricette: la tutela del potere d’acquisto con un sistema equo di rivalutazione e la “ricostruzione del montante” per chi ha subito il blocco della rivalutazione. I rappresentanti dei pensionati chiedono la riduzione delle tasse con il ripristino della proporzionalità della tassazione per tutti e una seria lotta all’evasione e all’elusione fiscale.
Infine viene rivendicato il diritto alla salute. Le richieste vanno dal superamento di impossibili liste d’attesa all'abolizione del superticket, passando per gli investimenti nella medicina del territorio, nelle cure intermedie e a domicilio.
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