Analizza la ricchezza dei territori l'indagine del Sole 24 Ore sulla “Qualità della vita” pubblicata stamani sull'edizione cartacea e sul sito Internet. Si tratta dell'ultima tappa di avvicinamento alla graduatoria finale dell'anno che sta per andare in soffitta. Misura l'affidabilità finanziaria degli italiani sulla base del rapporto tra redditi dichiarati e quote mensili da rimborsare e Messina non è messa certo bene, anche se tiene per mano le “sorelle” siciliane: si colloca nelle retrovie, in zona retrocessione, per dirla in termini calcistici, all'85. posto su 107. Svetta Trieste, mentre maglia nera è Crotone. Quanto alle altre realtà dell'Isola, Siracusa è 86., Palermo 89., Trapani 91., Enna 97., Catania 99., Caltanissetta 101., Ragusa 103., Agrigento 105. Una fotografia delle province, scattata dal quotidiano economico, del rapporto tra il reddito annuo dichiarato dalla popolazione residente con crediti attivi e la rata media annua da rimborsare. Tradotto: i messinesi, nell'Isola, sono quelli più lontani dall'insolvenza e meno esposti al default. L'indice del rischio finanziario della provincia di Messina si basa su un rapporto pari a 3,22 (la capolista Trieste tocca quota 5,42), con un Pil pro capite di 16,1 (migliaia di euro a valori correnti). L'articolo completo sulla Gazzetta del Sud in edicola, edizione di Messina