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Heineken rilancia la Birra Messina e riscopre la "sicilianità"

Cos'è la “sicilitudine”? La domanda, rispolverando un neologismo che cinquant'anni fa fu reso famoso da Leonardo Sciascia, se l'è posta Heineken Italia. Per capire «come si vedono e percepiscono i siciliani oggi». In altri termini, com'è la Sicilia vista dai siciliani.

E per rispondere a queste domande, in occasione del lancio, a livello nazionale, del nuovo brand Birra Messina e del nuovo prodotto Birra Messina Cristalli di Sale, frutto dell'accordo con gli eroi - come si dovrebbero definire altrimenti? - del Birrificio Messina, ha commissionato una ricerca all'istituto Doxa.

Il marchio “Birra Messina” è una sorta di ponte che lega, anzi, torna a legare il colosso olandese della birra alla Sicilia. Chiudendo un cerchio aperto dai 15 mastri birrai che hanno scritto una pagina di storia di orgoglio siciliano e capacità imprenditoriale.

Dopo la chiusura dello storico birrificio nel 2011, le sofferenze, i picchetti durati un anno e mezzo, le delusioni per le promesse mancate, e quella pazza idea di costituire una cooperativa nel 2013, pochi mesi fa ecco l'accordo con Heineken che riporta “a casa” la Birra Messina.

E riporta in Sicilia Heineken, forte di una partnership coi “quindici” in virtù della quale la nuova e originale “Cristalli di Sale” - arricchita da un ingrediente anch'esso tutto siciliano, proveniente dalle saline di Trapani - verrà distribuita e promossa in tutta Italia attraverso gli stessi canali proprio di Heineken (che la Birra Messina continua a produrla a Massafra, in Puglia).

L'articolo completo nell'edizione odierna di Messina della Gazzetta del Sud.

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