Il segretario generale dell'Autorità portuale di Messina, Ettore Gentile, lo definisce «un grosso passo avanti». Ma è di fatto una fumata bianca, quella venuta fuori dall'incontro che si è tenuto due giorni fa a Palermo sulle Zes (Zone economiche speciali) siciliane. Una fumata bianca, scrive la Gazzetta del Sud in edicola, che apre le porte alle Zes di Messina, con una serie di aree individuate tra il capoluogo e la zona portuale di Milazzo. La cabina di regia è diventata un più operativo tavolo ristretto, presieduto dal governatore siciliano Nello Musumeci e dal vicepresidente della Regione, nonché assessore all'Economia, Gaetano Armao. Accanto ai due esponenti del governo regionale, mercoledì, c'erano i dirigenti dei vari dipartimenti interessati a confrontarsi coi vertici delle due Autorità di sistema portuale siciliane, quella orientale (Augusta e Catania) e quella occidentale (Palermo, Termini Imerese, Trapani e Porto Empedocle), e dell'Autorità portuale di Messina, che Autorità di sistema lo sta diventando, aggiungendo ai porti di Messina e Milazzo quelli di Reggio Calabria e Villa San Giovanni. Già nei mesi scorsi era stato chiarito che le Authority alle quali sarà assegnata la gestione delle Zes saranno due, per questo le aree comprese nel territorio di Messina e provincia rientreranno nell'alveo delle competenze dell'Autorità di sistema della Sicilia orientale. Questo significa, in sostanza, che i porti di Villa San Giovanni e Reggio Calabria non avranno delle Zes “ a supporto”. Messina, invece, avrà le sue, come è stato messo nero su bianco nella proposta che è stata portata al tavolo di mercoledì e che è parte integrante di un documento unico che, appunto, mette assieme Messina, Augusta e Catania. Le aree da far riconoscere come Zone economiche speciali nel Messinese sono più di quelle che inizialmente erano state preventivate. In città c'è, ovviamente, l'area portuale di Tremestieri, con annessa piastra logistica (progetto del Comune, con investimenti dell'Authority per 41 milioni di euro). Nella zona sud ci sono poi l'area industriale di Larderia e quella da recuperare dell'ex Sanderson, a Pistunina. Sono state inserite, per attività produttive legate più allo sviluppo turistico, anche l'area del quartiere fieristico e la zona falcata. Saranno Zes anche le porzioni territoriali limitrofe all'area portuale milazzese: e quindi la stessa Milazzo, la zona ex Asi di Giammoro, San Filippo del Mela e l'area ex Pirelli di Villafranca Tirrena. Il tavolo di mercoledì ha stabilito anche un cronoprogramma preciso e serrato: entro il 31 maggio si dovrà chiudere il cerchio in modo definitivo sulle aree, partendo appunto dalle proposte avanzate delle Authority (ma c'è già ampia condivisione da parte della Regione). Quindi a giugno verrà inviato, proprio dalla Regione, il documento strategico delle Zes che passerà all'esame del Governo nazionale. Da Roma, a quel punto, dovrà arrivare il decreto per l'istituzione ufficiale delle Zes.