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Crisi dell'edilizia a Messina, la Cgil: "Spostare l'asse degli investimenti al Sud"

Manifestazione Fillea-Cgil

Sbloccare le risorse disponibili e far ripartire i cantieri. Ma soprattutto spostare il baricentro dell'attenzione sulle infrastrutture dal Nord al Sud, perché è assurdo discutere mesi e mesi sulla Tav, trascurando tutto quello che potrebbe servire a colmare il gap storico, a rilanciare le regioni meridionali e a unificare realmente il Paese. Con questo carico di slogan, di aspettative, e di speranze, frustrazioni e rabbia, centinaia di lavoratori edili messinesi hanno partecipato ieri alla grande manifestazione nazionale svoltasi a Roma.

«La Fillea-Cgil di Messina - commenta a caldo il segretario territoriale Enzo Cocivera - ha portato nella Capitale le rivendicazioni e le priorità per una realtà come quella messinese dove il settore dell'edilizia ha registrato un crollo degli occupati con la perdita di oltre diecimila posti di lavoro. Per porre un freno al persistente crollo degli addetti nell'edilizia e nei comparti ad essa collegati e provare a risalire la china, occorre innanzitutto ripartire dagli investimenti pubblici e, in particolare, dallo sblocco delle opere cantierabili previste nei vari Patti per il Sud e Patto per la Città metropolitana di Messina, scongiurando così il rischio di perdere i finanziamenti già previsti. La dotazione finanziaria dei due Patti per l'intero territorio provinciale originaria è di circa 850 milioni, solo in minima parte spesi. Ulteriori ritardi non possono essere tollerati».

L'articolo completo sulla Gazzetta del Sud -edizione di Messina in edicola. 

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