Una strada dimenticata per anni, trascurata e mai ben attenzionata. La Castel di Lucio-Gangi è un'arteria provinciale che ricade nel territorio di tre province: Enna, Palermo e Messina, e forse anche per questo motivo, non ha mai goduto di una seria progettualità che desse al territorio una infrastruttura decente. Eppure percorrono quella strada ogni giorno tanti pendolari che vanno a lavorare, tanti imprenditori agricoli che si dirigono verso le tante aziende agricole di quel territorio. Quella strada, che potrebbe rappresentare un collegamento importante tra la costa e il centro Sicilia al momento non si può proprio utilizzare. Si è svolto oggi presso la sede dell’Assessorato Regionale alle Infrastrutture il tavolo tecnico richiesto dai sindaci dei comuni di Castel di Lucio, Gangi e Nicosia per affrontare la questione. Oltre ai tre primi cittadini, Giuseppe Nobile, Francesco Migliazzo e Luigi Bonelli, erano presenti dirigenti e i tecnici della Città Metropolitana di Palermo (Ingegner Venturella), della Città Metropolitana di Messina (Dottor Roccaforte) e del Libero Consorzio di Enna (Ingegner Puleo ) e l’ingergne Di Gangi del Genio Civile di Messina. I sindaci attraverso l’ausilio di planimetrie e foto hanno rappresentato le difficoltà che sino ad oggi si sono riscontrate e che hanno impedito di completare l’arteria di collegamento e di renderla fruibile in sicurezza. Da sempre l’ostacolo principale è stato rappresentato dalle diverse competenze che ricadono su un tracciato di poco meno di 12 km che permetterebbe di mettere in collegamento la SP 176 su territorio di Castel di Lucio con la SP 60 su territorio di Gangi. Oggi la strada risulta nel tratto che ricade sul comune di Nicosia "una trazzera sterrata", mentre sul tratto che ricade nel Comune di Gangi una frana impedisce il transito. Certamente migliori le condizioni del tratto di quasi sei chilometri ricadenti nel Comune di Castel di Lucio. I presenti hanno convenuto che non si più pensare di continuare con interventi episodici e limitati ad un tratto di strada senza avere una visione complessiva del tracciato. Per questa ragione l’assessore Falcone e il dottore Vincenzo Marchingiglio hanno avanzato la possibilità di delegare la regia dell’opera direttamente all’assessorato Regionale alle Infrastrutture. In questi giorni è al vaglio dell’Ufficio Legale della Regione uno schema di convenzione che dovrebbe consentire all’assessorato di avere delega da altri enti locali per la realizzazione di infrastrutture sia per la progettazione dell’opera, come pure per l’appalto dei lavori e la loro esecuzione. Non appena lo schema di convenzione verrà approvato dalla Giunta regionale i tre sindaci dei Comuni e soprattutto i rappresentanti legali delle ex provincie potranno conferire incarico all’assessorato che mediante il Dipartimento tecnico avvieranno la progettazione dell’opera che verrà inserita nel piano straordinario di finanziamenti in fase di redazione. I sindaci hanno sottolineato l’urgenza di passare dalle parole ai fatti concreti, poiché le comunità sono stanche di aspettare ed è inconcepibile che ancora oggi dopo anni di attesa non vi sia una strada di collegamento adeguata a servizio dell’economia dell’area.