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Il nuovo porto di Messina sarà una sede di stoccaggio per gas liquefatto

Il progetto del nuovo porto di Tremestieri

Il porto di Tremestieri è stato individuato dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti per la realizzazione di una delle sei stazioni di stoccaggio e bunkeraggio “Lng” (Gas naturale liquefatto) finanziate nell’ambito di un progetto globale volto ad incentivare la creazione di infrastrutture che possano rispondere alla sfide concorrenziali in atto in tutto il mondo.

L’annuncio è stato dato dal funzionario dell’Autorità portuale Giuseppe Lembo, intervenuto, a nome del commissario Antonino De Simone, al workshop che si è tenuto venerdì su iniziativa del gruppo Caronte&Tourist all’Hotel Royale e conclusosi poi a bordo della nave Elio.

Entro il 2026 saranno 25 le navi da crociera della Msc a fare uso del gas naturale liquefatto e tutti gli armatori stanno attrezzandosi così come i porti di tutta Europa stanno cominciando ad adeguare le proprie strutture, come dimostrano gli esempi del porto belga di Zeebrugge, di Rotterdam in Olanda e poi di Marsiglia, Barcellona e Gibilterra. Nel gennaio 2017 l’Italia ha recepito la normativa dell’Unione europea sui carburanti alternativi (decreto legislativo n. 257), con «l’obiettivo di ridurre la dipendenza del Paese – ovvero l’approvvigionamento petrolifero estero – e di attenuare gli effetti negativi sull’ambiente». Il primo porto a muoversi è stato quello di Venezia. Ma vi è l’obbligo, entro il 2025, che tutti i principali porti italiani dispongano di un numero adeguato di punti di rifornimento per le navi alimentate a gas. Messina rientra nel gruppo dei sei porti indicati dal ministero delle Infrastrutture.

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