Il “vero” Salva Messina deve ancora arrivare. E passa tutto dagli accordi con i tanti, tantissimi creditori del Comune. Sono in più di 17 mila, per un totale di 112,3 milioni di euro, a battere cassa e il sindaco Cateno De Luca, durante il suo comizio di Capodanno a piazza Duomo, è stato chiarissimo: «Se non raggiungiamo l’accordo con il 70% di loro, ad aprile sarò io a dichiarare il dissesto». Ma che tipo di accordo vorrebbe raggiungere, l’Amministrazione? E chi sono i “grandi creditori” del Comune, sui quali spesso si sono accesi i riflettori (nel precedente mandato Nina Lo Presti e Gino Sturniolo indicarono quell’elenco come una delle ragioni per cui dire no al Piano di riequilibrio)? Come si legge sulla Gazzetta del Sud in edicola, già dopo il piano di riequilibrio del 2016 era stato stabilito di stipulare singoli accordi per abbattere del 50% i vari debiti derivanti da sentenze definitive. Queste le priorità: entro il 31 dicembre scorso accordi con i 147 che vantano un credito superiore a 50 mila euro, per un totale di 82 milioni di euro; entro il 31 marzo 2019 accordi con creditori tra i mille e i 50 mila euro; entro il 31 dicembre i creditori sotto i mille euro. Stesso criterio per le partecipate, che vantano crediti “certi, liquidi ed esigibili” per un totale di 132,3 milioni. Il termine del 31 dicembre 2018, inizialmente, era fissato anche come deadline per stabilire se dichiarare o meno il dissesto. Un termine che però, stando alle parole del sindaco, sembra posticipato alla fine di marzo. Sulla Gazzetta del Sud in edicola l'elenco dei principali creditori del Comune di Messina.