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Lavori sul viadotto Ritiro a Messina, 55 famiglie costrette a lasciare casa per due anni

Viadotto Ritiro

La vita di circa 200 persone da lunedì cambierà. Andranno a vivere per due anni in un'altra casa, forse in un altro quartiere, cancellando abitudini e riferimenti e dovendosene fare degli altri al più presto.

Accadrà per circa 55 nuclei familiari che vivono all’ombra del viadotto Ritiro, quello che, proprio in un momento storico di così grande sensibilità nei confronti della sicurezza dei ponti e della grande viabilità, rappresenta uno dei pochissimi esempi di lungimirante prevenzione del rischio in tutto il Paese.

Quella struttura della tangenziale lunga poco meno di un chilometro e sospesa a settanta metri d’altezza, da diversi mesi è in via di sostanziale sostituzione ed ora è arrivato il momento di fare allontanare tutti dalla zona del cantiere.

A fine luglio è iniziato il cosidetto “svaro” degli impalcati del viadotto. Le varie parti del ponte, una ventina per corsia di marcia, vengono tagliate, staccate e portate dove c’è la piazzola di sosta Trapani per essere maciullate. Ogni campata che viene portata via è un pezzo di autostrada da una quarantina di metri di lunghezza e dal peso di decine e decine di tonnellate.

In quaranta giorni di lavoro, dopo aver tarato il carro ponte che si occupa della delicata operazione di spostare le sezioni, la Toto Costruzioni che si sta occupando dello svaro, ha già portato via quattro campate. Tre da 45 metri ed una da 35 metri, totale 170 metri. Una quinta, sempre da 35 metri è in corso di smontaggio. In pratica se ne sono andati 200 metri di viadotto che erano lì da 50 anni e le cui condizioni generali non erano più rassicuranti, almeno a pieno carico.

A questo ritmo, intorno a gennaio dovrebbe essere concluso tutto lo svaro della carreggiata Messina-Palermo. Solo dopo si passerà al rimontaggio dei nuovi impalcati, quelli che daranno sicurezza per tanti più anni agli automobilisti e a chi abita nelle case sotto il ponte autostradale. Dal cronoprogramma presentato due anni fa, si evince che ci vorranno altri sette o otto mesi per finire la prima metà dell’opera. E poi si passerà sulla corsia Palermo- Messina e scatterà un altro anno di lavori secondo la stessa procedura.

Ventidue, forse, ventiquattro mesi , ecco quello che dovrebbe mancare, a spanne, per la fine dell’opera. Ed è anche il periodo in cui le 200 persone dovranno vivere lontano dalle loro case. Questo perché questo smontare, trasferire e rimontare campate di ponti non può avvenire con persone che vivono sotto questa pesante via vai.

Tutte le abitazioni che erano nel raggio di caduta del cantiere, per motivi di massina cautela, devono essere evacuate fino alla fine dei lavori. L’area diventa off limits e anche la viabilità dovrà avere delle modifiche. Ora che lo svaro è prossimo alle prime case scatta lo sgombero.

«Di queste 55 famiglie, già le prime dieci lasceranno per due anni le loro abitazioni fra lunedì e mercoledì – afferma il direttore generale del Consorzio autostrade Salvatore Minaldi –, nelle successive due settimane, toccherà a tutte le altre. Hanno avuto dal Cas diverse settimane fa, sono tutte informate». In ogni lettera c’è la data in cui scatterà l’obbligo di lasciare l’immobile. Ogni famiglia riceverà 20.000 euro per coprire le spese necessarie per poter trovare autonomamente una nuova sistemazione. Questo a prescindere dal fatto che la famiglia abbia già un altro posto dove vivere o debba trovarne uno in affitto.

«Sotto il profilo della viabilità martedì prossimo – dichiara ancora Minaldi –, è stata fissata una riunione con Palazzo Zanca per stilare un piano alternativo per l’area che sarà interdetta anche ai mezzi a due e quattro ruote».

In soccorso verrà il viale Giostra che fungerà da by pass per superare il lungo tratto di strada che non potrà essere percorso anche dai mezzi pubblici. Tornando sul viadotto Ritiro, invece, va aggiunto che sembra oramai prossima alla consegna l’uscita definitiva dello svincolo di Giostra, una rampa di una ottantina di metri che sostituirà fra poco il giunto temporaneo installato oltre un anno fa.

E si avvicina infine anche il momento dell’apertura della quarta ed ultima uscita dello stesso svincolo, quella per chi proviene da Villafranca. I lavori sono in corso ma non sono cominciati quelli per la bitumazione della corsia unica su cui si viaggia da sei anni.

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