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Tindari Festival, la guida passa a Mario Incudine

Progetti di “espansione” e «pellegrinaggio culturale che sparga bellezza». Il cantante, attore e musicista ennese al timone di una delle realtà più belle della Sicilia

Il nome circolava già da alcuni mesi, ma l’ufficialità è arrivata solo ieri: Mario Incudine è il nuovo direttore artistico del Tindari Festival. Il cantante, attore e polistrumentista ennese sarà al timone della 69esima edizione della prestigiosa kermesse, subentrando all’attore e regista teatrale Tindaro Granata, alla guida del festival nell’ultimo triennio.

La presentazione del nuovo direttore artistico si è tenuta nell’aula consiliare di Palazzo dell’Aquila, alla presenza del sindaco Gianluca Bonsignore, del direttore del Parco Archeologico di Tindari, Giuseppe Natoli, e degli assessori Salvatore Sidoti (cultura) e Daniele Greco (turismo). Collegato da remoto l’ormai ex direttore artistico Tindaro Granata, a cui il primo cittadino ha riconosciuto i meriti di un lavoro «straordinario», realizzato sulla base di «stima e affetto reciproco».

«Oggi – ha dichiarato Bonsignore – affidiamo a Mario Incudine un festival che ha acquisito un’identità forte e ben delineata». Sulla stessa lunghezza d’onda l’assessore Sidoti: «La direzione di Granata ha impresso alla kermesse un’impronta chiara. Assieme a lui abbiamo vissuto tre anni meravigliosi. Questo passaggio di testimone non rappresenta una cesura, ma una naturale evoluzione del percorso intrapreso nel 2022. Con Mario intendiamo compiere un ulteriore passo avanti, con l’obiettivo di proiettare il Tindari Festival nel panorama nazionale».

Di «naturale e giusta evoluzione» ha parlato anche Tindaro Granata: «È un cambio di direzione che abbiamo deciso di comune accordo. Sono stati tre anni intensi, e auguro all’Amministrazione di proseguire questo straordinario lavoro culturale. Sono convinto che Mario Incudine, artista che apprezzo da anni, sia il nome giusto per espandere le indiscutibili potenzialità della kermesse».

«Se il Tindari Festival è tornato ad essere centrale nella mappatura dei festival italiani lo si deve al mio predecessore». Così ha esordito Mario Incudine, che ha parlato di Tindari come un brand da esportare ben oltre i confini regionali: «Noi artisti – ha dichiarato – viviamo di percezioni. Ho capito sin da subito che questo territorio ha un potenziale enorme. La città di Patti detiene uno dei più antichi e rinomati insediamenti greci. So che le aspettative nei miei confronti sono alte e questo mi carica ancor di più. Ho tantissime idee e metterò a disposizione del Festival tutti i mie contatti». L’obiettivo è di realizzare un festival ancor più itinerante, dal cui epicentro di Tindari si diffondano, a raggiera, tante iniziative da proporre nei Comuni dell’hinterland, «nel segno di un pellegrinaggio culturale che possa spargere bellezza».

Fondamentale, secondo Incudine, sarà la collaborazione con il Parco Archeologico di Tindari, i cui vertici hanno garantito sostegno nell’ottica di un miglioramento complessivo dell’offerta culturale che un sito della caratura di Tindari è chiamato ad offrire.

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