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Giampilieri, si conclude con grandi apprezzamenti “Accussì ”, primo festival di cortometraggi

"Sono stati due giorni bellissimi… anzi due giorni Accussì!"
Si è concluso “Accussì - Festival per gli Occhi”, il primo Festival di Cortometraggi interamente organizzato a Giampilieri che nasce con molteplici scopi, primo fra tutti il racconto del cosiddetto “Piccolo Mondo”, ovvero le realtà locali, le periferie, i borghi, i villaggi e i paesini, e con essi valori e elementi identitari degli stessi.
Il Festival è stato organizzato da tre residenti del luogo, Donatella Manganaro, Antonio Micali e Marco Minutoli, già attivi da anni sul territorio attraverso l’Associazione Giampilieri 2.0 (nata nel 2017 per combattere le nefaste conseguenze dell’alluvione del 2009).
Tante le persone che hanno partecipato, godendo della visione di sei cortometraggi al giorno, selezionati dall’organizzazione e proiettati direttamente sulla facciata esterna della splendida chiesa di San Nicola, punto di riferimento e spazio di aggregazione del paese. Nonostante fosse la prima volta, Giampilieri si è dimostrata teatro ideale per questa esperienza che ha coinvolto i cittadini nella scelta del vincitore di una delle categorie “Du Paisi”, i cui corti avevano in comune l’ambientazione periferica della storia: villaggi, borghi e piccoli centri.
Accussì, è stato sicuramente un momento di “visione”, è stato anche un momento di “condivisione”, uno spazio di confronto con gli ospiti.
Durante la prima serata, sono state presenti le registe di due dei cortometraggi in gara: Emma Cecala, regista di “Manco morto” e Carla Costanza, regista di “Perché sei qui”. Entrambe siciliane, hanno consegnato due immagini diverse della Sicilia e della sicilianità, perfettamente condivisibili: una visione legata al territorio e alle sue tradizioni narrative, che riescono argutamente a sfociare nel comico (quella di Emma Cecala) e una più riflessiva, data dall’osservazione a posteriori della realtà siciliana che attraverso la riscoperta si pone obiettivi di rinascita (la visione di Carla Costanza).
Durante la seconda serata invece gli ospiti sono stati anche membri dalla “Giuria di Qualità”, voluta dall’organizzazione per premiare il cortometraggio dedicato alla Categoria “Tutto il Mondo in Paese” e composta dall’assessora alle Politiche giovanili Liana Cannata, dal videomaker e giornalista Matteo Arrigo, da Maria Grazia La Fauci (curatrice della Residenza d’Artista di Pezzolo “La Trinacria Theatre Company”) e da Angela Grasso (residente di Giampilieri e appassionata di cinema, coinvolta direttamente dall’organizzazione per avere una rappresentanza locale nel gruppo).
Parole intrise di profondo apprezzamento quelle dell’assessora Cannata, sostenitrice del progetto “Accussì” che ha elogiato l’operato degli organizzatori sottolineando la necessità di creare iniziative così ben radicate nel territorio e dimostrando con le sue parole la volontà di collaborare nel prossimo futuro alla crescita e allo sviluppo dell’evento.
Pensato come “Festival di Cortometraggi”, "Accussì" ha come obiettivo centrale quello di "combattere la triste realtà dello spopolamento locale, un fenomeno che riguarda Giampilieri e tanti altri paesi come questo” hanno dichiarato gli organizzatori dell’evento; da qui il sottotitolo “Festival per gli Occhi", legato alla volontà che possa diventare un evento di arti performative, che parte dal cinema per sfociare nella danza, nel teatro, nelle arti visive: "Ci vorrà del tempo: ma facendo rete e con un pizzico di fortuna possiamo farcela!”, hanno aggiunto.

I vincitori della prima edizione di "Accussì":

“Manco morto” di Emma Cecala per la categoria “Du Paisi” (premiato dal pubblico), “Santa maledizione” di Tommaso Paris per la categoria “Tutto il Mondo in Paese" (premiato dalla Giuria di Qualità), “Tre ragazzi” di Gianfranco Boattini per la categoria “Picciriddi” (premiato da una Giuria Kids, composta da residenti under 18) e infine la menzione speciale dell’organizzazione “Un Premio Accussì” è andata a “Perché sei qui” di Carla Costanza.
Gli organizzatori dell’evento hanno lavorato per tutto il tempo indossando delle magliette col logo di “Accussì” sulla parte frontale e una citazione sulla schiena, tratta dalla serie tv “Boris”: “Che cosa devo fare?” / “Niente” / “Lo so fare!”. Un'affermazione che rivela il grande spirito di coesione e la consapevolezza che "questo gruppo qualcosa ha dimostrato di saperla fare davvero…"!

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