Ha radici antichissime l’idea che quella che noi chiamiamo “identità” non possa che derivare dal confronto con l’alterità. “L’essere e il diverso attraversano ogni cosa” scriveva già Platone nel Sofista. Eppure a prevalere nella cultura occidentale è stata - e in parte lo è tuttora - una concezione autoreferenziale, anch'essa di matrice classica, per cui l’identità equivale a identicità, intesa come uguaglianza del soggetto a se stesso, del tutto distinto e soprattutto distante dall’altro-da-sé. Bisognerà aspettare il Novecento per vedere spiegata appieno l'interconnessione tra ego e alteron sul piano relazionale e valorizzata quale arricchimento reciproco, basato su tolleranza e condivisione, in un continuo esercizio di riconoscimento e specchiamento. Un insegnamento tuttora inascoltato da chi continua a ripudiare l’alterità e a coltivare i conflitti.
Sulla scia di questo percorso culturale e filosofico l’edizione 2024 di Taobuk Festival sarà dedicata al tema dell’identità, per comprenderne la problematicità, condividerne la ricchezza, ribaltarne il significato. L’intento è recuperare un concetto di identità che abbia sempre al centro la nostra relazione con l’altro, il nostro essere con il mondo, citando Emmanuel Lévinas, come fattore determinante del nostro essere nel mondo. Perciò un festival dalla visione plurale e inclusiva, quale Taobuk vuol essere, sceglie come tema della 14ª edizione la parola “identità”, con particolare attenzione alle due contrapposte accezioni e alla loro (ri)configurazione nel variegato contesto contemporaneo.
È questa la nuova sfida della manifestazione di respiro internazionale ideata e diretta da Antonella Ferrara, che si svolgerà a Taormina dal 20 al 24 giugno, con il sostegno della Regione Siciliana – Assessorato del Turismo, Sport e Spettacolo. Ancora una volta si delinea per Taobuk – il cui Comitato Scientifico è presieduto dal giornalista Nino Rizzo Nervo - un programma multidisciplinare che, partendo dal connubio tra letteratura, musica, teatro, cinema e arti visive, si allargherà alla geopolitica, alla medicina e alla scienza, grazie al contributo di incisivi protagonisti del nostro tempo.
Oltre 200 ospiti internazionali - scrittori, artisti, scienziati, intellettuali, politici ed economisti – si uniranno ai prestigiosi assegnatari dei Taobuk Award, che saranno per la letteratura il norvegese Jon Fosse (premio Nobel 2023), lo statunitense Jonathan Safran Foer, la francese Yasmina Reza, mentre per le arti visive il riconoscimento andrà all’artista di origini serbe Marina Abramovic. La consegna avverrà nella serata di sabato 22 giugno al Teatro Antico nel corso del Taobuk Gala, uno spettacolo che andrà in onda, come di consueto, su Rai1.
E sempre nel Teatro Antico di Taormina il 23 Giugno alle 21.00 Alessandro Baricco presenterà il suo nuovo spettacolo, Tucidide. Atene contro Melo, di cui è autore e regista. Baricco sarà in scena come voce narrante, affiancato dalle attrici Stefania Rocca e Valeria Solarino e accompagnato dai 100 Cellos, ensemble di violoncellisti fondato e diretto da Enrico Melozzi e Giovanni Sollima, il quale per l’occasione ha composto anche le musiche originali.
Dopo le due precedenti edizioni incentrate su “verità” e “libertà”, l’approfondimento sulle multiformi espressioni identitarie nasce da una consequenziale continuità di riflessione che il festival ha via via elaborato. Come osserva Antonella Ferrara, presidente e direttrice artistica di Taobuk che illustrerà il tema lunedì 5 febbraio alle 14.00 a Milano, nell’ambito della Borsa Internazionale del Turismo: «Il riferimento alla radice idem, ovvero stesso, identico, appare riduttivo se non fuorviante, perché definisce l’identità come uguaglianza a se stessi ed estraneità a tutto il resto. A partire dal Secolo breve e oggi più che mai, la prospettiva si è ribaltata: laddove individui e popoli sono al contempo portatori di specificità e attraversati dall’universalità. Ed è per questo che le omologazioni appiattiscono e i fondamentalismi dividono. E di contro sappiamo quali straordinari risultati produca una diffusa sinergia tra i singoli e le collettività delle diverse etnie, civiltà e religioni, obiettivo affatto scontato che rappresenta tuttora una priorità a livello globale».
Intorno all’identità ruota naturalmente la produzione degli scrittori che quest’anno riceveranno il Taobuk Award for Literary Excellence, a partire dal drammaturgo e narratore norvegese Jon Fosse, teso alla ricerca del significato supremo dell’esistenza, condotta in capolavori come Melancholia e il libro-mondo Settologia, che gli hanno meritato il Nobel 2023. Di lui va altresì sottolineato il cammino identitario che l’ha portato a convertirsi al Cattolicesimo, evocando «un Dio di cui l’uomo non può fare a meno». Pure Jonathan Safran Foer ha dedicato approfondita attenzione al tema. In Ogni cosa è illuminata mette infatti in luce una recherche delle proprie radici, lungo un tracciato biografico in cui dolore e amore, passato e presente si intersecano continuamente. Yasmina Reza ha, dal canto suo, scandagliato l'identità nelle relazioni interpersonali grazie a una vitalità di scrittura che la vede narratrice, drammaturga e sceneggiatrice cinematografica, capace di esplorare la condition humaine senza censure, mettendola in luce nei suoi chiaroscuri e nelle sue ambiguità.
Il Taobuk Award per le arti visive è stato assegnato a Marina Abramovic checon la sua performing art ha individuato il senso dell'identità nel campo delle relazioni umane proprio nella capacità e disponibilità di affidarsi gli uni agli altri, in un'interazione che è continua riscoperta di sé.
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