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Messina, Villa Cianciafara nel circuito dei Parchi e Giardini d’Italia

Prestigioso riconoscimento per la residenza Mallandrino. Oggi e domani apertura straordinaria e visite

Villa Cianciafara è stata inserita nel circuito dell’Apgi-Associazione Parchi e Giardini d’Italia per l’iniziativa "Appuntamento in Giardino" con il patrocinio del ministero della Cultura, che prevede l’apertura straordinaria di parchi e ville storiche nel fine settimana. La manifestazione di oggi e di domani, pensata come un’autentica “Festa del giardino”, nasce in accordo con il progetto “Rendez-vous aux jardins”, che si svolgerà in contemporanea in oltre 20 Paesi europei .

Nel sito messinese, che si trova in contrada Regiacorte a Zafferia, si svolgerà l’evento “Le musiche in giardino” in cui, come previsto dalla rassegna, sarà il proprietario, Amedeo Mallandrino Cianciafara, ad accogliere i visitatori, con la narrazione della storia della villa di Filippo Cianciafara cugino di Giuseppe Tomasi di Lampedusa.

L’ingresso, gratuito, è consentito sabato e domenica dalle 10 alle 12,30 e dalle 17 alle 19,30. Mentre per tutto lo svolgimento delle visite, in onore al tema delle giornate, sarà diffusa nella Villa musica classica. E, solo domenica alle17,30, si potranno seguire le danze ottocentesche proposte dalla “Società di Danza Messina”.

La villa era di Filippo Cianciafara (1892- 1982), nonno dell’attuale proprietario, figlio dell’ingegnere Francesco Cianciafara (1860-1908) e di Nicoletta Tasca e Filangeri ( 1872-1908), figlia di Lucio Tasca, Conte d’Almerita e di Giovanna Filangeri, Principessa di Cutò, un’antica famiglia aristocratica siciliana. Proprio Nicoletta, detta Lina, volle arricchire il giardino e dargli un’impronta palermitana.

Il complesso infatti, oltre ad avere una funzione legata alla produzione agricola, possedeva i connotati della villa di delizia, dove il giardino assume un ruolo centrale, e qui si estende, sia nella parte più vasta davanti al Palazzo sia sul retro. L’agglomerato rurale sorse alla fine del ‘700 ( su insediamento medievale), mentre il giardino fu realizzato nella seconda metà del XIX. La villa, che ha mantenuto l’impianto originario, con interventi solo di conservazione e manutenzione, è costituita, oltre che dall’edificio padronale, da vari corpi come la cappella, le case coloniche, il frantoio, i magazzini, lavatoio, palmento, i forni, la scuderia, la limonaia.

La grande area verde è costellata da viali con rigogliosa vegetazione, da un pergolato coperto da folti rampicanti, le fontane, i tempietti, i salottini di ferro, i vasi di ghisa, le statue di marmo e pietra e poi le aree di piante mediterranee aromatiche, l’agrumeto, gli alberi ad alto fusto. Un perimetro, è questo, fuori dal mondo, che evoca tempi lontani ma ancora affascinanti e trattiene memorie di famiglia. Qui si sposarono Pasquale Mallandrino e Nicoletta Cianciafara, qui la contessa Maria Antonia Danieli e Camozzi, moglie di Filippo, seguiva i lavori rurali, qui si ricevevano ospiti come il Duca Amedeo D’Aosta, amico di famiglia, che una foto ritrae mentre conversa amabilmente su poltroncine di ferro ancora presenti nel parco della villa, oggetti e angoli che stillano e raccontano ancora, tante deliziose storie.

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