«Caravaggio era un ribelle perché a far da modelli ai suoi santi e alle sue Madonne erano poveri, diseredati, ladri, delinquenti, prostitute perché, secondo il messaggio evangelico, Cristo è presente presso di loro, presso chi soffre e presso chi ha bisogno della sua vicinanza per redimersi. Gas dipinge alcune opere di Caravaggio con precisione meticolosa, ma non è soltanto un ottimo copista, vi sovrappone i personaggi dei cartoon, dei fumetti, dei manga giapponesi, i distributori automatici e le bottiglie di coca cola». Ulteriore parallelismo tra i due sarebbe, inoltre, l’attualizzazione dell’arte: «Caravaggio vestiva santi, sante e personaggi con gli abiti del suo tempo, a cavallo fra ‘500 e ‘600, a testimoniare che gli eventi avvenuti in un lontano passato sono sempre attuali perché è il loro messaggio che è eterno, universale, c’è stato, c’è e sempre ci sarà. Gas attualizza le sue opere ai nostri tempi, dove preponderante è la civiltà delle immagini e la cultura della società dei consumi». GAS lancia un messaggio che vuole essere provocatorio, ma non troppo, sul valore eterno al di là dello spazio e del tempo dell’opera d’arte. E lo fa con la “contaminazione” di alcune opere di un mostro sacro della pittura, Caravaggio (peraltro da lui riprodotto magistralmente), inserendovi alcuni personaggi dei cartoon e dei fumetti. – Il Teatro degli Esoscheletri; un viaggio là dove “niente è come sembra”, come recita il titolo completo. E anche, prepotentemente, una rivalsa del teatro vivo sulle assenze, le solitudini, le distanze di questi ultimi anni. Sarà presente il libro “Border in osmosi all'universo” di Noemi Giacobbe che offre al lettore un inedito punto di vista, attraverso gli occhi di un ragazzo, dall’individualità all’universalità nell’intenso viaggio di fasi, evoluzioni, amori, emozioni, che portano a chiedersi chi sia davvero l’essere umano ed il suo ruolo e scopo nel mondo.