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In diretta sul web, la maratona di cultura classica tocca Messina

Un appuntamento culturale da non perdere, e non solo per gli addetti ai lavori,  quello proposto da “Sicilia, antica e moderna” nel format di un convegno on line firmato dalla “Delegazione Antico&Moderno” dell’AICC, ovvero Associazione Italiana di Cultura Classica, sul canale youtube “aicc antico e moderno” martedì 11 ottobre, in una no stop dalle 8:30 alle 18:00.

A volere fortemente questo polifonico confronto, volgendo uno sguardo acuto al lascito della cultura classica in Sicilia, oltre gli esemplari siti archeologici, con particolare attenzione alle espressioni  materiali e immateriali di tradizione orale, il prof. Emanuele Lelli, raffinato studioso della cultura classica, dai titoli di studio esemplari, autore, fra le tante opere sul mondo classico, di “Sud Antico”, un testo quest'ultimo davvero esemplare, che ha fatto emergere, dopo una lunga campagna di ricerca sul campo nel centro sud della nostra penisola e,  oltre lo Stretto, in Sicilia, i profondi e per certi versi sorprendenti legami tra le fonti classiche e tutta una serie di usi e costumi di matrice popolare giunti fino a noi, innervati dai saperi e credenze antichi, nelle  riplasmazioni di nuove produzioni di senso e di slittamento di funzioni.

Un riscatto dei beni demoetnoantropologici, in gran parte intangibili, dunque vulnerabili e a rischio di dispersione, illuminati dalla nobiltà e dignità delle radici d’origine delle fondanti culture mediterranee.

Un dialogo in terra siciliana fra antico e moderno davvero attrattivo e di grande interesse, dal forte carattere interdisciplinare, perché diversi ed interrelati sono i gli ambiti culturali osservati, che vede a confronto da ogni parte dell’Isola, studiosi e ricercatori, impegnati apresidiare il territorio siciliano a difesa dei suoi esclusivi caratteri storico-identitari-antropologici, con  ruoli, competenze e attitudini quanto mai variegate tra loro, tuttavia dialoganti e necessariamente complementari, per una lettura olistica di lungo periodo, fra permanenza e variabilità, dello straordinario palinsesto culturale siciliano di lungo periodo.

Antico e moderno dunque si fronteggiano a viso aperto, senza pregiudizi e steccati accademici, alla ricerca di una memoria perduta oggi quanto mai necessaria per ricostruire un’identità sempre più cangiante e relativizzata, alla ricerca delle radici perdute ricolme di arcaici segni e simboli, lascito della saggezza classica greca e romana.

Ad aprire la lunga maratona di ben quasi otto ore, rivolta ad un  platea in gran parte studentesca, dopo la presentazione di Emanuele Lelli, ci sarà Ignazio Buttitta da Palermo, introducendo il tema dato, ovvero “Sicilia antica e moderna”, attraverso le lenti dell’antropologo.

Sulla “Continuita’e discontinuità ambientale” si soffermera’ invece Luca Aprile. Ad entrare  per primo sulla scena devozionale siciliana sarà Nino Frenda con “I riti di San Calogero”, figura di santo eremita taumaturgo al centro di culto e devozione  cristiana di tante comunità siciliane. A conversare sulle “Tradizioni musicali e devozione popolare”, dunque di beni culturali intangibili per natura, ci sarà Giuseppe Giordano. Sul narrare di piazza in piazza, sulle orme degli antichi aedi, dei Cantastorie della Sicilia centro-orientale, si soffermeranno Francesca Busacca e Mauro Geraci. Su cosa è giunto a noi dei caratteri della figura femminile classica, più  precisamente su“ Donne siciliane antiche e moderne”, conversera’  Fulvia Toscano. Una full immersion nella “Catania romana” verrà proposta invece da Giulia Falco.

Spostandoci ancora di più nell’area sud orientale siciliana, ecco l’incontro con “Siracusa antica e moderna”, su cui parlerà Paolo Madella. In questo contraltare fra età greco romana e tradizione siciliana, nel segno della migrazione, ecco  il “Museo dei viaggiatori in Sicilia”, di cui racconterà Carmelo Scandurra. Un incontro ravvicinato sull’esperienza quarantennale di conservazione e fruizione delle testimonianze della civiltà agropastorale degli Iblei, lo offre  Rosario Acquaviva con la sua esemplare vicenda del paese- museo di Buscemi con i “Luoghi del lavoro contadino”. Ad attestare su questo territorio un’ulteriore e confortante sensibilità,  Cetty Bruno  racconterà de “L’Ecomuseo degli Iblei”. A ricordarci poi come l’apicoltura dei nostri giorni in Sicilia è un dolce lascito degli antichi isolani, ci sarà Mario Lonero. A seguire, prenderanno la parola gli studenti del Liceo Classico “Eschilo” di Gela. A ricordarci poi della lunga permanenza degli arabi nell’Isola, affidandosi ai “Poeti arabi in Sicilia”  ci sarà Gianluca Saitta. Sui ricchi giacimenti archeologici sotto i mari siciliani, richiamerà l’attenzione  Francesca Olivieri con “La ricerca subacquea in Sicilia”. Sulla cultura bizantina, che ha modellato tanti linguaggi e forme di culto e devozione  della tradizione  siciliana, soprattutto nell’area orientale, conversera’ Mario Re con “Palermo bizantina”. A ribadire il primato delle tradizioni, Gioachino Cannizzaro ci introdurrà al “Folklore delle Madonie”. Proseguendo sulle vie delle montagne siciliane, eccoci sui Nebrodi, dove Nicola Bompiedi ci guiderà ad Alcara Li Fusi alla scoperta della “Festa del Muzzuni” del 24 giugno, antica memoria di culto agrario di fertilità solstiziale, nel giorno della festa liturgica di San Giovanni ; mentre Vincenza Mola, da Sinagra, racconterà della storia millenaria dei “Nebrodi “. A chiudere questo lungo viaggio in Sicilia fra antico e moderno, ci sarà Mario Sarica, che introdurrà alla conoscenza dalle ricche collezioni di beni demoetnoantropologici del Museo Cultura e Musica Popolare dei Peloritani di villaggio Gesso, con specifica attenzione alla millenaria centralità del codice di comunicazione  sonoro musicale, e dunque delle ricche famiglie etnorganologiche, soprattutto in riferimento agli strumenti musicali a fiato  della cultura pastorale peloritana (flauti, clarinetti, oboi , zampogne ‘a paro ‘), evidenziando gli  stretti legami con gli antichi aulos e la pratica musicale rituale classica  ‘cantata’ da Teocrito, poeta alessandrino di origine siracusana, padre della poesia pastorale. A riaffermare, a chiusura del convegno on line, gli ininterrotti scambi fra “alto e basso, colto e popolare” nel “Folklore siciliano, antico e moderno”, non poteva non prendere la parola Emanuele Lelli, artefice di questo singolare evento culturale che dalla Sicilia giunge ad una vastissima di cultori e appassionati di ogni parte d’Italia, e soprattutto alle nuove generazioni, chiamate a raccogliere e tramandare a loro volta un’eredita’ culturale davvero preziosa.

 

 

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