Presentato a Palazzo D’Amico il libro “Io sono Rita”, che costituisce una vera inchiesta sulla storia della vita spezzata troppo presto, archiviata come suicidio, e che raccontano le autrici Giovanna Cucè, giornalista del Tg1, e Nadia Furnari, fondatrice dell’associazione antimafia Rita Atria, ed ancora Graziella Proto, direttrice del giornale on Line “Le Siciliane”. Il loro è un racconto diverso di Rita, come non si conosceva ancora, che ha lasciato il pubblico in silenzio, totalmente immerso ad ascoltarne la storia, la vita e la morte, tutto frutto di una accurata indagine da parte delle autrici del libro, condotta studiando le pagine degli atti ufficiali, con il previsto, richiesto e consentito accesso agli atti presso procure ed uffici di competenza. A portare i saluti dell’amministrazione l’assessore alla cultura Francesco Alesci che ha ribadito l’importanza dell’argomento, “non solo per non dimenticare, ma per tenere sempre vivo nelle generazioni presenti e future l’esempio di una giovane di 17 anni, che, in pratica, si è immolata per un senso forte di giustizia e legalità”. A presentare le autrici, Santo Laganà, presidente dell’associazione Città Invisibili che ha voluto sottolineare l’importanza dell’iniziativa in una Città dove è nata un’associazione Antimafie che porta il nome di Rita Atria, fondata da 2 giovani studentesse milazzesi, Nadia Furnari e Santina Latella. Non è mancato anche un doveroso quanto commosso ricordo di una ragazza tra le prime ad iscriversi all’associazione Rita Atria, Simona Scibilia, morta otto anni fa.