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La giovane attrice messinese Martina Consolo, splendida Cassandra nel cast delle “Troiane”

Uno dei due spettacoli in scena fino al 4 settembre alle Gole dell’Alcantara

C’è anche la giovane attrice messinese Martina Consolo nella compagnia di “Troiane” di Euripide, uno dei due spettacoli scritti e diretti da Salvatore Cannova in scena fino al 4 settembre nella spiaggetta delle Gole dell’Alcantara nell’ambito della manifestazione “Alcantara in scena”. Un’esperienza particolarmente arricchente al fianco di altri 6 giovani colleghi provenienti dalle accademie di tutta Italia, nel corso della quale si sono messi alla prova in più ruoli; una scelta stilistica particolarmente audace quella del regista palermitano «che ha voluto dare alle due tragedie classiche un taglio drammaturgico sperimentale», spiega la Consolo che nella piece - che ha ricevuto una menzione al merito alla drammaturgia nella 5 edizione del Premio internazionale Salvatore Quasimodo - veste i panni di Cassandra e di una delle donne troiane del coro.

Quella per la recitazione è una passione che Martina Consolo, 31 anni, coltiva sin da bambina. Diplomatasi al liceo “Archimede”, ha frequentato vari corsi di recitazione al “Vittorio Emanuele” e con l’artista Rosy Gangemi prima di approdare, nel 2013, alla scuola di teatro “Alessandra Galante Garrone” di Bologna. Da qui nel 2017, dopo aver conseguito la laurea in discipline delle arti, musica e spettacolo alla facoltà di Lettere e filosofia, ritorna in Sicilia per frequentare la prestigiosa “Scuola dei mestieri dello spettacolo” di Emma Dante al teatro “Biondo” di Palermo, con la quale ha avviato una collaborazione che è proseguita nel tempo.
Di recente l’attrice ha preso parte allo spettacolo “Fellini Dream”, un omaggio al regista cinematografico italiano scritto e diretto da Emiliano Pellisari in collaborazione con la compagnia romana di danzatori “NoGRavity”, che ha debuttato lo scorso dicembre al Teatro Biondo di Palermo. Prossimamente sarà impegnata a Torino e Genova nella rappresentazione “Alla ricerca di un lieto fine”, liberamente ispirato al racconto “Il topo e la montagna” di Antonio Gramsci, per la regia di Antonio Cannova.

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