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“Orizzonti possibili. Parole e musica per un pianeta verde” all'Horcynus Festival di Messina

Quanto il cambiamento climatico danneggerà il pianeta e la stessa vita umana? E quali misure e soluzioni adottare per un futuro più sostenibile? Questi i principali interrogativi cui si cercherà di dare una risposta, anche attraverso ipotesi concrete, stasera (ore 21.00) a “Orizzonti possibili – Parole e musica per un pianeta verde”, evento parte della ventesima edizione dell’Horcynus Festival di Messina. Una serata che, tra divulgazione scientifica e arte, vedrà protagonisti, nella splendida cornice di Capo Peloro, il botanico, saggista e accademico catanzarese Stefano Mancuso e i Marlene Kuntz, gruppo alfiere del rock alternativo italiano degli anni ’90.

Molto originale la formula dell’interazione. Il prof. Mancuso affronterà questioni e interrogativi inerenti l’argomento della serata interagendo e alternandosi con la band piemontese di Cristiano Godano e soci, che al cambiamento climatico e alle sue conseguenze hanno dedicato il nuovo album “Karma Clima”, di cui proporranno il singolo di lancio “La fuga” e, in anteprima, il brano “L’aria era l’anima”. Previste in scaletta alcune improvvisazioni musicali, ma anche le canzoni storiche del gruppo, come “Sonica”, “Retrattile”, “Infinità” fino ad alcuni pezzi riproposti dal vivo dopo tanti anni, tra cui “Schiele, lei, me”, “Senza perso” e “Mondo cattivo”. Nel corso della serata la band e Mancuso riceveranno il Premio Horcynus Orca 2022.

Il professor Mancuso, nipote di Michele, scrittore di Ficarra (Messina), è docente di arboricultura generale ed etologia vegetale presso l’Università di Firenze, e affronterà alcune problematiche ambientali partendo dalla straordinaria riduzione delle specie viventi. «Siamo nel bel mezzo della cosiddetta “sesta estinzione di massa” – sottolinea - con tassi simili alla fine del Cretaceo (da 1.000 a 10.000 volte più alto del normale), ma con la differenza che tutto sta accadendo nel giro di pochi anni, toccando non solo gli animali, ma anche le piante. È un’estinzione generalizzata delle specie vegetali, cui stiamo contribuendo notevolmente tagliando una straordinaria quantità di alberi. Ciò avrà una ripercussione fondamentale sul problema più grande di tutti: il riscaldamento globale, causato dalle emissioni di gas, soprattutto anidride carbonica, prodotti dall’umanità». Una situazione che porterà a gravi conseguenze future soprattutto qui al Meridione. «Per noi italiani la questione è molto complessa perché il Mediterraneo e soprattutto il Sud Italia è un “hot spot”, uno di quei luoghi del pianeta che, assieme ai due poli Artide e Antartide, registra un aumento della temperatura molto più alto della media, attorno a 1,3 gradi, con conseguenze future catastrofiche. Secondo il sito del Politecnico di Zurigo, nel 2070 le città siciliane avranno un clima del tutto simile a quello di città del Sud Sahel. Una situazione di estrema pericolosità, contro la quale dovremmo prendere tutti i provvedimenti del caso».

Sulla stessa linea anche il leader dei Marlene Kuntz Cristiano Godano. ”La situazione è drammatica – ha detto – potremmo già essere a un punto di non ritorno; o almeno ci stiamo avvicinando. E questo lascia prevedere effetti sempre più devastanti. I miei coetanei, dai 50 anni in su, fanno l’errore di non rendersi conto che le conseguenze climatiche riguardano anche noi, non solo i più giovani. È uno dei problemi che affronteremo con grande urgenza tra 15 o 20 anni, come prevedono gli scienziati, le cui parole vengono spesso ignorate, mentre si sta dietro alle opinioni e alle farneticazioni dei bloggers di moda».

Una tematica seria, che Godano e il gruppo hanno inserito nel nuovo disco “Karma Clima”, in uscita a settembre per Ala Bianca. Nove tracce che su un tappeto sonoro di chitarre, tastiere e sequenze elettroniche, parlano del clima e dei tanti aspetti connessi, alternando ironia, senso di desolazione e poesia, senza concessioni al didascalico, ma offrendo immagini che possano aiutare a prendere coscienza della realtà. «Nel disco ci assumiamo il ruolo di suggerire ipotesi e sollecitare riflessioni – ha continuato Godano - perché c’è ancora troppa gente indifferente, che stenta ad accogliere il problema, e si diverte a fare sui social stupida ironia su persone come Greta Tunberg che hanno fatto miracoli». Un album speciale, quindi, che integra arte e scienza: ”“Karma Clima” è un album intensissimo, puro, integro, di arte vera, nato dalla paura delle conseguenze dell’attuale situazione climatica, e realizzato con la finalità di diffondere maggiore consapevolezza».

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