Messina

Sabato 23 Novembre 2024

“Dedalo e Icaro”, a Tindari un commovente viaggio in un pianeta “speciale

Gianfranco Ferraù e Tindaro Granata

Approda in Sicilia “Dedalo e Icaro”, in scena il 26 luglio al Teatro Greco di Tindari per la rassegna Tindari Eventi 2022; un’opera teatrale questa sul tema dell’autismo, indagato con delicatezza e in profondità. Il testo drammaturgico è di Tindaro Granata, la regia di Giacomo Ferraù e Francesco Frongia, gli interpreti Giacomo Ferraù, Giulia Viana, Libero Stelluti , Enzo Curcurù e la co-produzione Teatro dell’Elfo ed Eco di Fondo. Lo spettacolo è frutto di un viaggio nel mondo di soggetti speciali , neuro diversi, attraversato prima della narrazione e restituito nella sua complessità, ma anche nella ricchezza dell’umanità incontrata. Icaro, che in scena è Giacomo, non parla, non ride, può essere violento o dolce, può sottrarre lo sguardo o scavare dentro con gli occhi. Aiutano il ruolo e l’opera, ad abbandonare i nostri schemi, gli stereotipi, i pregiudizi; a dimenticare la consueta dimensione spazio-temporale di neuro tipici per capire che esiste un modo diverso di elaborare la realtà , di rapportarsi con le cose, da parte di soggetti che non sono “ anormali” ma solo fuori dalla norma, soprattutto in ambito di comunicazione in cui ci sono oggettivamente deficit, ma anche canali percorribili da conoscere e intercettare . Del mito, l’opera trattiene le figure di Icaro con le sue ali, Dedalo, il labirinto, così come sottolinea l’autore : “Nel nostro Dedalo e Icaro ci sono un padre e un figlio, come nel mito, ma per questo il padre (Vincenzo) il labirinto nel quale si perde quotidianamente è suo figlio (Giacomo). Nella nostra storia Dedalo- Vincenzo siamo noi, e la nostra incapacità ad accettare un mistero, è mistero!” E aggiungono i due registi : “ Dedalo e Icaro prendono vita sulla scena per raccontare il dramma dell’isolamento sociale in cui le famiglie e le persone sono rinchiuse... Dedalo costruisce le ali per il figlio nella speranza di poterlo liberare con l’unica arma che ha a disposizione : un amore incondizionato, sconfinato come il cielo dove il padre e il figlio aprono le ali per librarsi in volo”. Lo spettacolo si profila poetico e commovente. Giacomo-Icaro, ruolo interpretato con grande intensità da Giacomo Ferraù, ha alcuni comportamenti ossessivi, compulsivi, impenetrabili, tesi e agitati, ma anche altri pieni di abbandono e tenerezza. Nel ruolo di Dedalo-Vincenzo, interpretato da un bravissimo Vincenzo Giordano, troviamo un padre che vuole accogliere il dolore del figlio e al contempo, spingerlo a sollevarsi, liberarsi dalla prigione, dal labirinto della mente. La moglie è intrepretata da Giulia Viana  che si alterna egregiamente nel doppio ruolo della psicologa; nei panni dell’altro giovane figlio c’è un efficace Libero Stelluti. Ottimo tutto il cast nel rendere tanti e contrastati sentimenti : la stanchezza e la lotta, l’abisso e la risalita. Ma anche l’amore, che genera una ferita privata e collettiva, familiare e sociale, che pone l’imperativo di una riflessione sulla natura e l’essenza della diversità. In questo bellissimo progetto è coinvolto il messinese Giacomo Ferraù, attore, regista, autore e fondatore della compagnia Eco di Fondo, insieme all’attrice Giulia Viana con cui ha un consolidato sodalizio artistico. Come attore ha preso parte a La fattoria degli Animali (Teatro Filodrammatici ); Nothing but Music (Teatro Franco Parenti ); Le notti bianche (teatro Filodrammatici ); Ciechi di J. Saramago (Teatro Piccolo Eliseo, Roma ); Dayshift di D. Donohue (Teatro Piccolo Grassi, Milano) ; Karamazov di Cesar Brie (tourneè in Argentina, Circuito Nacional de Teatro); Orfeo ed Euridice di C. Brie (Teatro Elfo Puccini, Milano); Suzanne regia (Teatro Novelli, Rimini) e altri spettacoli.

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